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"In Regione proseguono i noleggi a lungo termine, ma gli autisti rimangono a piedi. Lo rende noto il sindacato CISAl, secondo il quale, le 16 auto di servizio noleggiate l’anno scorso per i vari Dipartimenti, per 36 mesi, costano poco meno di 277mila euro". Ecco il contenuto della nota.
"Senza contare le altre due in arrivo entro marzo, prese con la stessa formula, che determinerà una lievitazione dell’esborso fino a quasi 312mila euro. Violato il Dpcm del 2014 e l’accordo tra Governo, Regioni ed Enti Locali, del dicembre 2015 inerenti alla determinazione di numero massimo e modalità di impiego di vetture di servizio?
L'autoparco regionale viene implementato in barba a precise normative e disposizioni e come se non bastasse molti autisti rimangono inoperosi. Un controsenso messo in luce e stigmatizzato, come di consueto, dalla Cisal che riferisce una vicenda ai limiti dell’incredibile se non fosse purtroppo molto concreta e non si spendesse parecchio denaro pubblico. Ma, allo scopo di fare ordine, è bene partire da un dato: le 16 auto di servizio noleggiate l’anno scorso per i vari Dipartimenti, per 36 mesi, costano poco meno di 277mila euro. Senza contare le altre due in arrivo entro marzo, prese con la stessa formula, che determinerà una lievitazione dell’esborso fino a quasi 312mila euro.
Ma forse non basta, perché con due successivi decreti del dicembre 2016 e gennaio 2017 il dirigente del dipartimento Infrastrutture, LL.PP. e Mobilità–Uot Funzioni Territoriali noleggia, ancora per 36 mesi, ulteriori 4 vetture, in aggiunta alle 16 già a disposizione, con un impegno di spesa pari a circa 57mila euro iva inclusa. Lo stesso dirigente, nell’arco di appena una trentina di giorni, sancisce quindi la necessità di passare da 2 a 4 auto, specificando nei citati decreti: “considerata la necessità, al fine di ottemperare agli obblighi istituzionali, di procedere al noleggio a lungo termine…”. Un’esigenza strana - commenta con amara ironia il sindacato - in virtù delle 16 vetture, tutt’altro che poche, già in uso non certo impiegate per matrimoni o cerimonie simili. E non è finita qui, poiché nel secondo decreto si specifica peraltro: “le competenze assegnate a tale Settore Uot comportano che il personale operi con continuità ed elevata frequenza direttamente sul territorio per il monitoraggio dei corsi fluviali…” oltreché “tale attività impone ai dipendenti di essere in sopralluogo quotidianamente, sovente anche al di fuori dell’orario d’ufficio, con l’utilizzo del mezzo proprio. Un uso improponibile per l’elevato numero di uscite e, ancor più, in ragione delle strade accidentate da percorrere: cantieri o tratti di alveo…”.
Si precisa poi, ancora nel secondo e non nel primo decreto, che bisogna considerare come: “l’autoparco non ritiene di fornire il servizio mediante i mezzi in dotazione, perché inidonei proprio in relazione alle strade da percorrere”. Una tesi che ha indotto la Cisal a domandarsi: ma allora più che le 4 Opel Mokka 4x4 richieste, il dirigente non avrebbe dovuto optare per 4 fuoristrada? In realtà più che le vetture, semmai l’autoparco non ha ritenuto di fornire al Dipartimento gli autisti, che pure ci sono - ben sei - neppure utilizzati. Ci chiediamo, quindi, chi guiderà le ormai famose 4 macchine? Non è che sarà il personale del Dipartimento. Un’evenienza che induce a domandarsi se abbiano avuto il placet dell’amministrazione con ordine di servizio? Sappiamo, infatti, che la guida è vietata ai dipendenti non espressamente autorizzati cosicché il conducente sprovvisto di tale nullaosta risponde in proprio degli eventuali danni da sinistro causati all’ente e a terzi. Ma non ci risultano permessi conferiti.
Chissà se esista inoltre un regolamento delle modalità di utilizzo delle vetture in dotazione al Dipartimento. E a riguardo si sappia che, per ogni veicolo, c’è un libretto di marcia debitamente compilato in cui sono annotati cronologicamente: generalità del conducente o del dipendente addetto alla conduzione; ordine di servizio; data; destinazione e mandato espletato; percorso e dirigenti o lavoratori trasportati; durata del servizio, con indicazione dell’ora di partenza e rientro; chilometri fatti e quantitativo di carburante consumato. Dati registrati giornalmente. Ebbene - si interroga la Cisal - nel caso di specie esistono tali documenti? Si rispetta il divieto dell’uso delle auto dell’ente per esigenze personali? E, aspetto ancor più rilevante: l’amministrazione potrà mai certificare che sono stati rispettati il Dpcm del 2014 e l’accordo tra Governo, Regioni ed Enti Locali, del dicembre 2015 inerenti alla determinazione di numero massimo e modalità di impiego di vetture di servizio? Un’intesa che sancisce il contenimento della spesa per acquisto, manutenzione, noleggio ed esercizio di mezzi, nell’occasione pare non rispettata. Tanto è vero che, sempre in base a questo “patto”, il numero massimo di vetture per la Regione sembra sia pari a 18, di cui 16 già presenti più due in arrivo entro marzo.
Ma il noleggio degli altri 4 veicoli determina un palese sforamento del dettato normativo. Fatto che sollecita il sindacato a porsi ulteriori quesiti: esiste un divieto di acquisto di auto di servizio e rappresentanza oltreché di stipulare contratti di leasing aventi a oggetto i medesimi mezzi? Sono previste sanzioni per queste violazioni? Altrimenti dobbiamo credere che nell’ente c’è qualcuno che, ritenendosi “autonomo”, fa di testa sua e lascia a piedi persino 6 autisti abilitati alla guida. Ma del resto abbiamo ormai imparato come la “gestione propria” nell’amministrazione sia divenuta una consuetudine. Chissà allora se i 4 veicoli di cui si discute siano almeno stati censiti dall’ente e se gli atti in merito siano stati trasmessi al settore “Provveditorato, Autoparco, Burc” per il censimento. Pare, però, che ad oggi non ce ne sia traccia. Eppure si ricordi che al fine di operare un calcolo permanente delle vetture di servizio, gli enti inseriti nel conto economico consolidato della Pa - per come individuati dall'Istat - devono comunicare annualmente sulla base di un apposito questionario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri numero ed elenco dei mezzi a qualunque titolo utilizzati con la distinzione tra quelli posseduti e gli altri detenuti invece con contratto di locazione o noleggio aggiungendo l’indicazione di cilindrata e anno d’immatricolazione. Motivo per cui il sindacato rivolge all’amministrazione la precisa istanza di inoltrare tale informativa alla Procura della Corte dei Conti affinché verifichi se il mancato rispetto dell’accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali, sia configurabile come reato patrimoniale. La Cisal chiede oltretutto il tempestivo impiego dei 6 autisti nel servizio Autoparco, fermo restando che il Dipartimento “Organizzazione-Risorse Umane” lo scorso ottobre ha emesso un bando per individuare personale regionale carente nei diversi Settori come quello “Provveditorato, Autoparco, Burc.” Un ambito in cui sembra ci sia carenza di 5 unità di categoria B-profilo amministrativo, riconosciuta anche a gli autisti seppure senza il profilo amministrativo ma con la qualifica di “collaboratore professionale conducente”.
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A riguardo, tuttavia, va detto che nel regolamento di disciplina delle strutture ausiliarie, approvato dalla Giunta ad agosto, è chiaramente specificato: “il collaboratore professionale conducente resta incardinato nel settore Provveditorato, Autoparco, Burc ed è assegnato funzionalmente e temporaneamente al Dipartimento con compiti di supporto per le esigenze di collegamento con le diverse sedi regionali dislocate sul territorio e altri enti. A queste si sommano le necessità connesse alle attività di verifica e controllo e per i compiti di segreteria di varia natura”. Sulla scorta di quanto appena ricordato - chiosa la Cisal - si rammenta che l’amministrazione dispone di un magazzino economale in cui viene consegnato il materiale di consumo ai vari Dipartimenti dai quali proviene formale richiesta, la cui consegna avviene esclusivamente martedì e giovedì dalle 9 alle 12 e la cui gestione è affidata a 2 lavoratori di Calabria Lavoro (dunque personale non regionale). Nulla contro di loro, per carità, ma diamo la possibilità anche ai 6 autisti di essere impegnati, eventualmente pure in quest’attività, cosicché da tenere aperto il magazzino non due giorni alla settimana bensì cinque.