Ciò che le imprese si sono lasciate alle spalle è solo un assaggio della “tempesta perfetta” che si profila all’orizzonte per il sistema produttivo calabrese. Il rincaro dei costi energetici si sta abbattendo sui bilanci aziendali: percentuali a tre cifre che ne minano la tenuta. Per il momento si annusa l’aria e si spera in una favorevole evoluzione. In caso contrario, l’unica strada percorribile è la sospensione delle attività produttive.

Stop alla produzione

In Calabria sono molte le aziende che hanno messo in conto l’arresto ma per tante altre anche un piccolo blocco coinciderebbe con la definitiva chiusura. Si stringono i denti e si guarda con preoccupazione ai mercati europei: «Siamo arrivati a prezzi insostenibili. Abbiamo visto che ad Amsterdam, la borsa dove si forma il prezzo del gas è stata superata la soglia psicologica dei 300 euro a chilowattora» spiega il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara.

Clima pesante

«Il clima è pesante anche nella nostra regione – aggiunge poi -. Sappiamo che questi prezzi sono assolutamente insostenibili per il sistema produttivo nazionale, immaginiamoci per quello regionale. Io sto già ricevendo tantissime telefonate da parte di associati che non soltanto stanno lavorando a scartamento ridotto ma addirittura ipotizzano sospensione o interruzioni delle attività produttive con ricadute evidentemente anche sotto il profilo occupazionale».

Bollette da record

Il razionamento del gas ha determinato costi energetici ormai fuori controllo, la sospensione delle attività produttive non è più solo uno spettro ma una concreta realtà per molte aziende calabresi: «Sono prevedibili nell’immediato – conferma Ferrara -. Posso citare un nostro associato che ha ricevuto una bolletta di 91mila euro per luglio 2021, adesso siamo a 211mila euro. Si tratta di cifre che non soltanto erodono i margini di sostenibilità economica e finanziaria delle imprese ma la mettono addirittura a rischio».

Cosa fare?

«È evidente che necessitano interventi immediati a livello nazionale anche attraverso l’utilizzazione delle risorse europee per abbattere i costi delle bollette. Come Unindustria Calabria abbiamo convocato un consiglio generale d’urgenza per verificare le proposte e le azioni da mettere in campo a livello regionale, ad esempio, con l’accelerazione delle comunità energetiche perché di questo passo avremo un inverno difficilissimo».

Cup price

Insomma, bisogna far presto per evitare che i pochi mesi che separano dall’insediamento del nuovo Governo lascino sul campo morti e feriti. Per Unindustria Calabria «è necessario inoltre prevedere un tetto massimo europeo al prezzo del gas». Misura già adottata in altri Paesi europei: «Bisogna accelerare – incalza Ferrara – perché ormai i principali trader dell’energia dicono che ad Amsterdam la situazione è totalmente fuori controllo. L’1 ottobre si avrà l’inizio della programmazione energetica e molte imprese energivore con i propri fornitori si sono visti costretti a dover fornire delle fideiussioni».

Inflazione gallopante

«In più, vi è un combinato disposto negativo, da una parte i prezzi del gas fanno lievitare ovviamente anche quelli energetici e questo produce una fiammata inflazionistica su intere filiere della nostra industria nazionale producendo una erosione del potere d’acquisto, minori consumi e quindi per questa via un rallentamento economico fortissimo del nostro prodotto interno lordo».