Non è stato facile ieri sera in Consiglio regionale, ma alla fine la maggioranza è riuscita a far passare, nonostante la protesta delle opposizioni, una nuova legge cosiddetta ”omnibus”, un articolato normativo che va a regolare aspetti più disparati della vita amministrativa.

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Fra i punti che disciplina la legge, il più rilevante è il passaggio della gestione degli impianti di risalita attualmente gestiti da Arsac a Ferrovie della Calabria. La norma è contenuta nell’art. 9 (misure per garantire il funzionamento degli impianti di risalita) “1. Il funzionamento degli impianti di risalita, rientranti nel patrimonio della Regione o di Enti Strumentali, nonché la fruizione dei relativi beni immobili e mobili pertinenziali sono assicurati da Ferrovie della Calabria S.r.l, anche attraverso l’utilizzo del personale adibito all’esercizio di tali impianti…". Dunque ieri si è consumato il passaggio da Arsac a FdC.

Questo, però, ha destato le preoccupazioni dei sindacati territoriali di Fit Cisl, Filt Cgil e Ugl Cosenza che dicono di non essere stati affatto coinvolti in questo processo. Secondo i sindacati, infatti, ci sono diversi nodi che dovrebbero essere sciolti. Il primo riguarda le garanzie per il personale attualmente in forza all’Arsac che sta gestendo gli impianti di risalita di Camigliatello silano. I lavoratori sono inquadrati con il contratto nazionale del comparto, il Finec (Contratto Trasporti a Fune) che offre alcune garanzie per un lavoro riconosciuto come usurante. Il passaggio ad altra azienda cosa comporterà per questi lavoratori? Passeranno al contratto del trasporto pubblico locale? 

Ma il problema non riguarda solo l’inquadramento dei lavoratori, ma la sostenibilità del progetto. È risaputo, infatti, che la gestione degli impianti di risalita difficilmente può produrre utili. L’effetto è quello che conoscono tutti gli amanti dello sci che frequentano Camigliatello. Come ha denunciato il capogruppo del M5s, Davide Tavernise, spesso si verifica il caos con i turisti imbottigliati in macchina alla disperata ricerca di un parcheggio o stipati  in chilometriche file per accedere agli impianti delle piste di risalita. Problemi sui quali non si può incidere se non si hanno fondi a disposizione. Non è un caso se nei principali comprensori sciistici gli impianti sono gestiti da società miste in cui partecipano anche gli stakeholder dei territori (albergatori, ristoratori, operatori turistici).

Per questo per il Pisl relativo agli impianti di Lorica si era pensato alla formula del project financing, poi è successo quello che è successo con la vicenda giudiziaria che ha portato l’impianto sotto sequestro. Insomma i sindacati si chiedono se Ferrovie della Calabria abbia la forza economica e organizzativa per gestire gli impianti partendo dal presupposto che il comune di Casali del Manco, originariamente proprietario, ha chiesto più volte con diverse delibere di giunta alla Regione di prendersi la gestione di Lorica. In questo quadro è nata la gestione da parte di FdC ma solo in forma temporanea. La legge approvata ieri in consiglio sembra voglia far passare a FdC la gestione definitiva di tutti e tre gli impianti (Camigliatello, Lorica e Gambarie).

I sindacati però chiedono di sapere qual è il piano industriale complessivo per rendere sostenibile questo progetto e se, nelle intenzioni della giunta regionale, ci sarà un passaggio successivo. Per questi motivi sono stati convocati per domani alle 15 alla Cittadella proprio per avviare una discussione   intorno a questo tema.