Italo, il treno della società privata che opera nei settori dei trasporti e dell'alta velocità, ieri ha per la prima volta ha fatto tappa nella stazione di Scalea. Ad assistere all'evento c'erano molti cittadini, forze dell'ordine e rappresentanti istituzionali, tra cui il consigliere regionale e presidente della commissione regionale anti 'ndrangheta Antonio De Caprio. L'obiettivo è stato raggiunto grazie al lavoro di oltre 60 associazioni del posto, comprese pro loco e associazioni di categoria, che nei mesi scorsi hanno inoltrato incessanti richieste alle aziende ferroviarie chiedendo di aumentare le fermate e i collegamenti nell'alto Tirreno cosentino, zona a vocazione fortemente turistica, ma isolata dal punto di vista dei trasporti.

Le associazioni: «Un fatto storico»

Si tratta di un fatto storico, dicono i promotori dell'evento, perché per la prima volta nella storia un'azienda ferroviaria privata servirà la Riviera dei Cedri ed il Pollino collegandoli ogni giorno e senza cambi con Torino, Milano e Reggio Emilia oltre che con Bologna, Firenze, Roma e Napoli. «È un vero e proprio schiaffo morale a tutti coloro che fino ad oggi hanno agito solo in base a fini campanilistici e politici - è scritto in una nota a firma delle associazioni -. Il primo step di questa iniziativa fu una lettera inviata alla società dal presidente del Consorzio operatori turistici Diamante & Riviera dei Cedri, Gianfranco Pascale, con la quale si spiegavano le potenzialità di questo comprensorio». Un doveroso ringraziamento viene rivolto al commissario prefettizio del Comune di Scalea, Francesco Massidda, che «nonostante le tante problematiche del momento ha sostenuto concretamente e con costanza la nostra iniziativa attraverso diversi interventi».

Le solite, immancabili polemiche

Nonostante l'importante risultato, attendere l'arrivo del treno con nastri e applausi, ha suscitato non poche polemiche. A qualcuno la scena ha ricordato un film del 1984, Ragazzo di campagna, dove un giovane Renato Pozzetto interpretava Artemio, contadino di uno sperduto borgo della campagna lombarda per cui, prima di trasferirsi in città, l'unico divertimento era osservare il passaggio del treno, considerato un evento straordinario. «Hanno detto questo e altro - ha detto Ettore Simone Durante, coordinatore delle associazioni e promotore dell'evento - ma l'importante è che oggi siamo qui, a dimostrare che rimanendo uniti tutto è possibile». E poi, da qualche parte si deve pur cominciare.

 

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