A lanciare l’allarme l'Aicap, l’associazione aziende italiane cartelli e arredi pubblicitari che lancia la campagna No Local tax
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«Per la seconda volta il Governo introduce nella Legge di Bilancio norme che consentiranno ai Comuni di “chiudere i bilanci” aumentando la tassazione a livello locale sulle spalle delle aziende pubblicitarie operanti nel comparto della pubblicità esterna, ma non solo». A lanciare l'allarme è l'Aicap, l’associazione aziende italiane cartelli e arredi pubblicitari.
«L’art. 97 del Capo III Legge Bilancio tratta del cosiddetto Canone, meglio noto come Local tax, - si legge in una nota dell'associazione - i cui destinatari sono le aziende del comparto pubblicitario ma anche tutti coloro che occupano, a vario titolo, il suolo pubblico e quindi esercenti pubblici, commercianti, mercatali, ambulanti, fornitori di sottoservizi. L’attuale sistema della fiscalità locale viene, quindi, rivoluzionato e lo Stato si spoglia della propria competenza esclusiva in materia, riserva alla competenza esclusiva dello Stato la disciplina del sistema tributario e di contabilità) per introdurre un canone patrimoniale. Non è stabilito un tetto massimo per l’aumento che pertanto potrà variare, anche di diversi punti percentuali, tra i vari Comuni. Nella Legge di Bilancio 2018 si è data la possibilità ai Comuni di aumentare fino al 50% i valori minimi dell’imposta comunale di pubblicità (che viene sostituita dal Canone Unico/Local tax) e con la Legge di Bilancio 2019 si parte da questo valore, già aumentato, demandando ai Comuni la facoltà di aumentare senza fissare un tetto limite. Così anche per la Tosap (Tassa occupazione suolo pubblico) e la Cosap (Canone occupazione spazi ed aree pubbliche) oltre ai canoni non ricognitori imposti da svariati Enti. I contribuenti non sono polli da spennare! Dal 28 novembre è partita la campagna nazionale No local tax per chiedere al Governo di ritirare questo assurdo nuovo aumento di tasse».