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A circa ottocento giorni dall’insediamento del presidente Oliverio, il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro ha inviato una lettera al governatore sottolineando le ambizioni che bisogna avere ed evidenziando le molte criticità.
Nel rimarcare le performance del settore agricolo, Molinaro ha ricordato gli aspetti positivi della regione, riconosciuti dalla stampa nazionale ed internazionale: dalle bellezze paesaggistiche alla qualità delle produzioni, passando per le buone capacità imprenditoriali: «Expo Milano, etichettatura dei prodotti lattiero caseari e l’esclusione del “glifosate” dai disciplinari della produzione agricola integrata sono il segno che – ha evidenziato - quando le cose si vogliono fare, i risultati si ottengono».
Il dato macro, tuttavia, mette in luce altri aspetti. L’analisi del presidente Coldiretti si concentra sulla spesa regionale e sulle risorse destinate all’agricoltura ferme allo «0, 67 per cento».
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Alla necessità di semplificazione dei processi amministrativi e burocratici, si aggiungono altri nodi. Per quanto concerne il Piano sviluppo rurale 2014-2020 «non è stato prodotto un solo decreto di investimento e pochissimi pagamenti. La programmazione, inoltre, continua ad impattare con disfunzioni tecnico – organizzative. Mentre le riforme ripetutamente enunciate non vengono portate a termine».
Inoltre Arsac e altri Enti strumentali, «incidono per il 29 per cento sul Bilancio regionale agricolo. Privilegi insopportabili per gli agricoltori». Nel lungo intervento, Molinari descrive le criticità affrontate dal settore e i punti sul quale intervenire con urgenza, come la mitigazione del dissesto idrogeologico, l’accesso al credito oppure l’importanza del definire progetti economici che realizzino nuovi e moderni strumenti di gestione delle relazioni lungo le filiere e motori di sviluppo per il Sud.
Coldiretti chiede al presidente Oliverio un riferimento politico, certo, forte e autorevole per il sistema agricolo ed agroalimentare. «Ripartire da questo – chiude la lettera – è essenziale ma i tempi di reazione devono essere velocissimi».
g.d'a.