La formazione come elemento centrale per generare nuove competenze ed il vaccino obbligatorio per salvaguardare la ripresa economica dal rischio di un nuovo lockdown. Sono gli ingredienti messi sul piatto da Luigi Sbarra. Il segretario nazionale della Cisl è intervenuto alla Camera di Commercio di Cosenza nella seduta del Parlamento delle Imprese, organismo rappresentativo delle organizzazioni di categoria promosso dal presidente Klaus Algieri, frequentato nel recente passato da altri prestigiosi relatori e personalità di spessore politico e istituzionale del calibro di Giuliano Amato, Giuseppe De Rita, Sabino Cassese, Tiziano Treu.

Il tema scelto per la giornata di approfondimento, Economia digitale e cambiamento del modello sociale, sintetizza le ambizioni di un Paese in cerca del rilancio anche attraverso la rivoluzione tecnologica, ed il timore che l’innovazione si ripercuota sul tessuto occupazionale, con una contrazione dei posti di lavoro in favore di un più largo ricorso ad automatismi e procedure informatizzate.

Nuove sfide per i lavoratori

Trovare un punto di equilibrio è tra le sfide che accompagneranno gli investimenti del Piano di Ripresa e Resilienza. Ma occorre qualità nelle scelte progettuali ed efficienza nella pubblica amministrazione affinché le risorse non rimangano incagliate negli scogli della burocrazia. «L’economia digitale ci può aiutare ad uscire dalle secche di questa crisi, coniugando flessibilità, competitività, rilancio del sistema industriale e dei servizi – ha detto tra l’altro Sbarra - Dobbiamo gestire questa intensa fase di transizione, mantenendo però saldamente al centro il valore e la dignità della persona e poi la qualità e la stabilità del lavoro. Intervenire su competenze e conoscenze, soprattutto tecniche, significa stare dentro questo tumultuoso percorso di cambiamento».

Fattore umano fondamentale

«Abbiamo 40 miliardi di euro da spendere nei prossimi cinque anni – ricorda il segretario della Cisl – Un capitolo centrale del PNRR è proprio quello della innovazione ma occorre il contestuale rilancio delle politiche attive per il lavoro senza perdere di vista la semplificazione delle procedure». Per il presidente della Camera di Commercio Klaus Algieri «il fattore umano è fondamentale per la piccola e media impresa che poi rappresenta l’ossatura della nostra economia. Da questa sede vogliamo lanciare un patto sociale anche di carattere nazionale, convinti che il cambiamento si realizza con il contributo determinante delle persone».