Il progetto del ponte tibetano che collegherà le comunità di Maierà e Grisolia cammina spedito verso la realizzazione. Un altro importante tassello è stato aggiunto nel corso di una conferenza che si è tenuta nella Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza in occasione della presentazione del Piano delle grandi opere. "Il ponte che unisce", questo il nome originario, è stato selezionato tra i cinquantasette progetti contenuti nel Progetto strategico di sviluppo presentato dalla Pooling Engineering e considerata opera prioritaria. «Siamo orgogliosi di questo risultato che segna un passo significativo per concludere l’iter di progettazione e realizzare di questa opera strategica per la Riviera dei Cedri e per l’intera Provincia di Cosenza, che punta a valorizzare e rendere attrattivo il nostro amato territorio - è stato il commento a caldo del sindaco di Grisolia, Saverio Bellusci -. Un ringraziamento alla presidente della Provincia, Rosaria Succurro, e ai tecnici che ci hanno supportato in questo percorso».

Il ponte tibetano più grande del mondo

L'opera, con suoi 1.162 metri di lunghezza, sarà il ponte tibetano più lungo del mondo. «"Il ponte che unisce" - ha detto ai microfoni di LaC News24 il sindaco Bellusci - è un progetto di connessione. Ne trarrà vantaggio non solo la Riviera dei Cedri, ma tutta la Calabria». Sulla decisione della Provincia di Cosenza di inserirlo tra le opere strategiche e prioritarie ha detto, invece: «Siamo molto soddisfatti, perché questo passo ci porta agli step successivi. Il prossimo è indire la conferenza dei servizi per ottenere tutte le autorizzazioni, poi sarà necessario redigere il progetto definitivo e presentarlo al Mise, il Ministero Sviluppo Economico, affinché possa concedere le somme utili per la realizzazione. La cifra prevista sfiora i 9 milioni di euro. «Credo che per la fine dell'anno potremo ottenere il decreto di finanziamento, poi per la realizzazione e per tutto il resto bisognerà attendere il 2025 o il 2026».

La via dei Mulini

Con la realizzazione del ponte sospeso, potrebbe partire un progetto parallelo: quello dell'ammodernamento della via dei Mulini, una stradina incastonata tra le due vallate che separano Grisolia e Maierà, anticamente usata dagli abitanti per spostarsi a piedi da una comunità all'altra. Il percorso turistico, azzardando un'ipotesi, potrebbe portare i futuri visitatori a percorrere dapprima il ponte sospeso a oltre trecento metri d'altezza e poi tornare al punto di partenza passando proprio per quella stradina lunga e stretta che nei secoli scorsi fu crocevia di lavoratori.