Il via libera all'iscrizione nel registro delle Denominazioni di origine protetta a seguito dell’ultima riunione dopo il rinvio dovuto all’emergenza Covid
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C’è il definitivo via libera da parte della Commissione europea alla richiesta di iscrizione del Pecorino del Monte Poro nel registro delle Denominazioni di origine protetta (Dop). L’ok definitivo è arrivato a seguito dell’ultima riunione della commissione, dopo il rinvio dovuto all’emergenza Covid. Il via libera era infatti atteso per il mese di gennaio a tre mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale Ue della domanda di registrazione.
Il Pecorino del Monte Poro è un formaggio ottenuto da latte crudo e intero di pecora. Al gusto si presenta fragrante e con aromi di fiori selvatici, di macchia mediterranea e di fieno, pastoso e piacevolmente nocciolato all’assaggio, caratteristiche che diventano sempre più intense con l’aumentare del periodo di stagionatura, accompagnandosi ad una decisa pungenza e sapidità nella tipologia “stagionato”.
La zona di allevamento degli ovini, di produzione e di stagionatura del Pecorino del Monte Poro è rappresentata esclusivamente dal territorio dei seguenti comuni della provincia di Vibo Valentia tutti appartenenti al comprensorio del Monte Poro: Joppolo, Spilinga, Zungri, Rombiolo, Nicotera, Limbadi, Zaccanapoli, Drapia, Filandari, Briatico, Ricadi, Maierato, Mileto, San Calogero, Parghelia, Pizzo Calabro, Stefanaconi, Filogaso, Tropea, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, Sant’Onofrio, Vibo Valentia. Questa nuova denominazione si unirà agli oltre 1.480 prodotti agricoli già protetti, in eAmbrosia, il database dei prodotti a indicazione geografica dell'Unione europea.