Samuela potrà accedere ai piani superiori della sua scuola: «Sogno di diventare una ricercatrice». Il caso era stato sollevato dai compagni
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Ce l'ha fatta Samuela a realizzare il suo piccolo grande sogno. La studentessa del prestigioso liceo Michele Morelli potrà finalmente accedere ai piani superiori della scuola senza dover “costringere” i suoi compagni a portarla in braccio. Potrà raggiungere la biblioteca e l'aula magna grazie al montascale che sarà realizzato con i fondi ministeriali.
È stato infatti il direttore generale dei servizi per lo studente Giovanna Boda, su input della ministra Lucia Azzolina, a comunicare al dirigente scolastico Raffaele Suppa la volontà di realizzare l'opera. E in tempi brevi. A sollevare il caso, dopo le centinaia di richieste del preside puntualmente cadute nel vuoto, sono stati Emmanuele Fullone Penna e Nicoletta Tiano, rappresentanti d'Istituto.
I due ragazzi hanno pubblicato sul portale ScuolaZoo (seguito da oltre quattro milioni di studenti) la lettera di risposta della Provincia alle rimostranze del preside. Ecco uno dei passaggi più significativi: «In tempo di ristrettezze economiche ognuno di noi è chiamato a fare dei sacrifici, a fare qualche rinuncia...» Una risposta discutibile, che ha sollevato un vespaio di polemiche e sdegno. E così il caso è finito sulla stampa, provocando l'imbarazzo e le scuse del presidente dell'ente Salvatore Solano che prometteva un'accelerazione dell'iter. Nello stesso pomeriggio la scuola riceveva la telefonata del Miur per la definitiva soluzione.
Un risultato ottenuto grazie alla tenacia di due studenti di 18 e 17 anni, che hanno preteso e ottenuto la salvaguardia di un diritto sancito dalla Costituzione. L'abbattimento della barriera architettonica era atteso da anni. «Dieci per l'esattezza» ricorda il preside che si dice fiero dei suoi allievi che hanno vinto una battaglia di civiltà. Samuela avrà quindi il suo montascale. È felice, ancora non ci crede. «Ringrazio tutti, in particolare modo Nicoletta per essere riuscita a sensibilizzare con la sua denuncia l'opinione pubblica». Ora la quindicenne, affetta da paralisi cerebrale infantile, potrà tornare a studiare e a coltivare il suo vero grande sogno: «Diventare una ricercatrice scientifica». Le brillano gli occhi. Volge lo sguardo verso la scuola, quella scuola che finalmente potrà accoglierla senza limiti.