Martedì 30 luglio, nella prefettura di Catanzaro, il ministro per il Sud Barbara Lezzi presiederà l'insediamento dei due Contratti istituzionali di sviluppo (Cis) per la Calabria. «Il tavolo del primo Cis, che coinvolge le città di Catanzaro, Cosenza e Crotone - é detto in un comunicato - si terrà a partire dalle ore 11. Il secondo incontro, per Reggio Calabria e Vibo Valentia, avverrà alle 15. Al termine di ciascun tavolo si terrà un punto stampa. Ai due Cis prenderanno parte, oltre al ministro per il Sud, anche il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, i sindaci delle città capoluogo, i presidenti delle Province, il prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino, il presidente della Commissione Parlamentare antimafia Nicola Morra, l'Ad di Invitalia Domenico Arcuri ed i rappresentati delle principali sigle sindacali e delle associazioni datoriali».


«I Contratti istituzionali di sviluppo - ha affermato il ministro Lezzi - sono strumenti che, attraverso il coinvolgimento diretto dei territori, consentono di accelerare la realizzazione di interventi strategici, di cui la Calabria ha particolarmente bisogno. Questo Governo sta puntando con decisione sui Cis, che si aggiungono e integrano con le altre politiche per il rilancio del Mezzogiorno che, contemporaneamente, stiamo mettendo in campo. Ci tengo inoltre a sottolineare che la presenza ai tavoli di martedì prossimo dei soli sindaci dei 5 capoluoghi di provincia non sta a significare che gli altri comuni calabresi saranno esclusi dai futuri progetti che verranno selezionati per i Cis. Infatti ai presidenti delle Province darò mandato di convocare a loro volta dei Tavoli con i sindaci che ricadono nei loro territori di competenza al fine di concertare e selezionare interventi che, in ragione della loro rilevanza e omogeneità rispetto ai criteri fissati per i Cis, possano accedere all'elenco dei progetti presentati, che cominceremo ad esaminare dopo l'estate».


«La mia volontà dunque - ha detto ancora il Ministro per il Sud - è inclusiva, ma, al contempo, intendo evitare che si giunga a un eccessivo numero di interventi, che finirebbe con il frammentare le risorse in troppi rivoli. Accontentare tutti per non accontentare nessuno è una logica che non percorrerò, perché finirebbe con l'indebolire proprio il carattere strategico e strutturale che, per loro natura, caratterizza i Cis».