In Calabria per partecipare alla 18esima edizione del concorso dei vini Arbëreshë in programma oggi a Vaccarizzo, Frida Krifca è rimasta affascinata dall’antico manoscritto biblico
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Proprio come l’agricoltura, la cultura deve e può far girare l’economia dei territori. E le sinergie istituzionali in nome della cultura possono fare la differenza. Ciò vale ancora di più quando queste energie e questi virtuosismi vedono protagonisti territori, comunità ed istituzioni del bacino del Mediterraneo, due popoli storicamente vicini e amici come quello arbëreshë e calabrese da una parte, albanese dall’altro. E in questa cornice di sentimenti e finalità condivise che può partire oggi un percorso comune di valorizzazione, comunicazione ed internazionalizzazione anche in chiave turistico-esperenziale dei due Codici Purpurei, Rossanensis e Beratinus, autentici Marcatori Identitari Distintivi delle terre che li ereditano e conservano.
È quanto emerso nel proficuo incontro avvenuto ieri, venerdì 23 giugno, a Corigliano – Rossano nella sede del Museo del Codex tra il Ministro dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale dell’Albania Frida Krifca, l’Arcivescovo della Diocesi Rossano – Cariati Mons. Maurizio Aloise, il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi ed il sindaco di Berat Ervin Demo.
A promuovere la tappa del Ministro, in Calabria ospite della Comunità di Vaccarizzo Albanese per la 18esima edizione del Concorso dei Vini Arbëreshë in programma per oggi, sabato 25 giugno, è stato il primo cittadino di Vakarici Antonio Pomillo insieme al responsabile comunicazione strategica dell’Ente Lenin Montesanto che ha direttamente proposto e concordato con lo staff del Ministro la tappa obbligata al Codex, tra i più importanti Mid della Calabria, bene patrimonio Unesco che ha affascinato ed emozionato la speciale ospite.
Ad accompagnare Krifca prima della successiva tappa ad Altomonte è stata la delegazione composta dal viceministro Enio Civici, dalla consigliera Viola Dona, dalla consigliera di comunicazione Nekije Hozhaj, dal membro dello staff Arsen Ndreu e dal sindaco di Berat, il cui centro storico è stato aggiunto al patrimonio Unesco come raro esempio di città ottomana ben conservata.