Al lavoro come in Parlamento: dal martedì al giovedì, poi si ritorna in sede. Bastano tre giorni appena per gestire l'Azienda ospedaliera di Cosenza. La manager di nomina ministeriale Giuseppina Panizzoli e la direttrice sanitaria Cinzia Bettelini, la prima proveniente da Bergamo, l'altra da Verona, arrivano regolarmente negli uffici di Via San Martino a settimana lavorativa già incominciata, rientrando a casa quando deve ancora terminare.

Lavoro procede a rilento

Se le criticità dell'Annunziata e degli altri nosocomi di competenza dell'Ente, il Mariano Santo ed il Santa Barbara di Rogliano, non sono tali da richiedere un impegno, se non straordinario almeno in linea con gli orari degli altri impiegati, viene da chiedersi per quale motivo allora, ne sia stato disposto il commissariamento. In realtà la presenza a singhiozzo dei vertici dell'Azienda, determina gravi disagi e ritardi nella gestione, soprattutto per l'accumularsi di pratiche burocratiche che richiedono necessariamente l'attenzione della direzione generale. E la firma.

La fuga della Cumino

A proposito, sembra che sia la Panizzoli che la Bettelini siano particolarmente refrattarie ad apporre la propria firma in calce agli atti di loro competenza. Su questo avrebbero voluto delegare il direttore amministrativo Silvia Cumino, scaricandole ogni responsabilità. Anche per questo, oltre che per la questione del concorso per l'assunzione di nuovi operatori del call center, la stessa Cumino ha rapidamente salutato tutti, lasciando l'incarico attribuitole appena tre giorni prima. Adesso il ruolo è vacante e si naviga a passo di lumaca, ben lontani non solo dalla terapia d'urto promessa dal governo con l'approvazione del Decreto Calabria, ma anche dall'ordinaria amministrazione.