Al Vinitaly edizione 2024 per lanciare il sistema Grand Terroir® (www.grandterroir.it), che fa capo al Network LaC, e per incontrare alcuni dei protagonisti della vitivinicoltura calabrese presenti all’importante kermesse internazionale. Raffaele Librandi assieme al fratello Paolo e ad altri esponenti della famiglia è alla guida delle omonime cantine di Cirò Marina (Crotone). Un’azienda importante della Calabria che ha saputo tracciare percorsi di crescita che hanno fatto da esempio: 6 tenute (Rosaneti, Arcidiaconato, Ponta, Pittaffo, San Biase, Brisi), 232 ettari di vigneto, 80 ettari di uliveto. 

Leggi anche

Grande attenzione per la vocazione di un territorio dalla storia antichissima, per le radici culturali e identitarie, per l’approfondimento scientifico e per la ricerca in campo agricolo ed enologico, per la sostenibilità. Raffaele Librandi è anche presidente del Consorzio di tutela del Cirò Dop. Tra le numerose etichette è giusto ricordare i rossi Duca San Felice Doc Cirò Riserva (importante declinazione del Gaglioppo, il vitigno principe del Cirotano, da viti allevate ad alberello), il Magno Megonio Igt Calabria (vitigno Magliocco), il Gravello Igt Calabria (uvaggio di Gaglioppo e Cabernet Sauvignon); i vini bianchi Critone Igt Calabria (frutto di uve internazionali coltivate in terra calabrese: Chardonnay al 90% e Sauvignon Blanc  per il 10%) ed Efeso Igt Calabria (uve Mantonico, vitigno autoctono, in purezza); il rosato Terre Lontane Igt Calabria (Gaglioppo al 70% e Cabernet Franc al 30%). Tra le bollicine, che hanno privilegiato il metodo classico, come non menzionare l’Almaneti (brut bianco, da uve Chardonnay) e il Rosaneti (brut rosé, da uve Gaglioppo).