VIDEO | I sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese hanno illustrato nei minimi dettagli l'accordo grazie al quale l'impianto passerà in gestione alla società partecipata da Regione Calabria e Fincalabra
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
75mila euro l’anno fino al 2035. Questa la base del canone che la società Terme Sibarite Spa - interamente partecipata dalla Regione Calabria e Fincalabra Spa - verserà nelle casse dei comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese per la concessione dei diritti su acque e beni delle Terme Luigiane, il cui stabilimento sarà presto oggetto di interventi di ristrutturazione e ammodernamento.
Nell’ottica della massima trasparenza nei confronti delle comunità amministrate, Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti hanno voluto snocciolare fin nei minimi particolari il protocollo sottoscritto, già qualche settimana fa, con il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto e con Gianpaolo Iacobini, amministratore unico di Terme Sibarite Spa.
Prima di renderlo operativo mediante votazione consiliare, i due primi cittadini di Acquappesa e Guardia Piemontese, hanno voluto anticipare le novità che la stipula del protocollo d’intesa comporterà.
Innanzitutto un introito fisso di circa 55mila euro superiore rispetto al netto del canone pagato in precedenza dalla SaTeCa, una cifra che i comuni potranno mettere a bilancio per investirla sul territorio, alla quale si aggiungerà lo 0.5% del fatturato delle Thermae Novae, nel caso in cui queste realizzassero introiti superiori ai 2milioni di euro, nonché il 2% sul fatturato dello stabilimento “San Francesco di Paola”, che sarà ristrutturato e riattivato a carico della partecipata ragionale, che dovrà rispondere anche del canone, da versare ai comuni, per la concessione delle sorgenti termali.
Il tutto nell’ottica di offrire stabilità ai lavoratori e destagionalizzazione dei servizi agli utenti, che in futuro si relazioneranno ad uno stabilimento più dinamico, pronto ad accogliere ulteriori istanze rispetto alle attuali.