L’assessore regionale Rosario Varì esprime forte amarezza e delusione per lo stop agli investimenti previsti dal progetto di Baker Hughes, un piano di sviluppo economico da 60 milioni di euro che avrebbe portato 200 posti di lavoro nel territorio (la puntata è disponibile su LaC Play). Il progetto, che aveva ottenuto il sostegno del Governo regionale e del Presidente della Regione, è stato bloccato a causa dell’atteggiamento dell’amministrazione comunale, la quale, secondo Varì, avrebbe frapposto ostacoli di natura amministrativa, definiti “facilmente superabili”. È quanto l’amministratore regionale ha riferito nel corso della trasmissione, condotta dal giornalista Pierpaolo Cambareri , “Dentro la notizia” in onda su LaC Tv.   

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Secondo l’assessore, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto accogliere questa opportunità a braccia aperte, considerando l’importanza dell’investimento per la crescita del territorio e l’impatto positivo che avrebbe avuto sia in termini economici che occupazionali. Varì non esita a puntare il dito contro quella che definisce una “distruzione” da parte della politica locale, che si oppone agli sforzi fatti a livello regionale per promuovere sviluppo e attrarre investimenti. «Non c’è nulla che non sia superabile – afferma Varì – ma questo atteggiamento ha determinato la decisione dell’azienda di abbandonare il progetto». Il riferimento dell’assessore è alla recente decisione di Baker Hughes di ritirarsi dal progetto, un colpo che Varì considera devastante per il territorio.  

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In seguito alla manifestata intenzione dell’azienda di ritirarsi, si è aperto un dibattito tra gli esponenti politici, nel tentativo di evitare che la situazione degeneri ulteriormente. Tuttavia, l’assessore Varì teme che ormai il danno sia fatto e che l’opportunità per il territorio rischi di essere definitivamente persa. La vicenda rappresenta un punto di rottura tra i diversi livelli amministrativi e politici, con il rischio concreto che il mancato investimento lasci un vuoto non solo economico, ma anche di fiducia verso le istituzioni locali. L’assessore regionale allo Sviluppo Economico ha espresso forte amarezza e preoccupazione per lo stallo dell’importante investimento di Baker Hughes, un piano che avrebbe portato 60 milioni di euro e la creazione di 200 nuovi posti di lavoro. La multinazionale ha fatto sapere che i continui rallentamenti dovuti anche al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, proposto dall’amministrazione comunale di Corigliano Rossano, hanno fatto venir meno ogni intenzione di procedere con l’investimento.

Varì, visibilmente contrariato, ha quindi posto una serie di domande critiche. «Mi chiedo: tutti coloro che oggi invocano l’apertura di tavoli di discussione, nazionali o locali, si sono mai chiesti se il sindaco di Corigliano Rossano sia disposto a cambiare atteggiamento nei confronti della multinazionale? È possibile che ora si voglia organizzare una nuova conferenza dei servizi, ma questo non significa forse che c’è stato un ripensamento? Se è così, perché non si è valutata con maggiore attenzione questa opportunità prima che fosse troppo tardi? » ha dichiarato l’assessore. Le parole di Varì evidenziano una profonda frattura tra i diversi livelli amministrativi.

Se da una parte il governo regionale ha lavorato duramente per attrarre investimenti e promuovere lo sviluppo economico del territorio, dall’altra l’amministrazione comunale sembra, secondo l’assessore, aver adottato un approccio che ha scoraggiato Baker Hughes, portando l’azienda a ritirarsi. «Non possiamo risolvere la situazione con un semplice tavolo di discussione, perché l’elemento cruciale è che Baker Hughes ha perso fiducia nell’amministrazione comunale», ha sottolineato Varì. L’assessore ha poi commentato le iniziative di mediazione che stanno emergendo, inclusi i tentativi di coinvolgere il ministro Urso e altre figure chiave per rilanciare il progetto.

Tuttavia, Varì è scettico sulla possibilità che questi tavoli possano portare a una soluzione definitiva. «Prima di spendersi per cercare di far tornare l’investimento, dobbiamo chiederci se Baker Hughes sia davvero disposta a tornare. La fiducia nell’amministrazione è stata erosa, e se non si ricostruisce questo rapporto, sarà difficile convincere l’azienda a riconsiderare la propria decisione», ha ribadito Varì. Nonostante lo scetticismo, Varì ha anche lasciato aperta una speranza. «Sarei davvero felice se si riuscisse a ricostruire la fiducia con Baker Hughes. So che il ministro Urso sta lavorando duramente in questa direzione, e vedremo se questi sforzi porteranno l’azienda a ripensare alla sua decisione. Tuttavia, è essenziale che ci sia una chiara volontà di cambiare da parte di chi finora ha ostacolato il progetto”, ha affermato l’assessore.

Nel corso dell’intervista, Varì ha anche sollevato la questione delle responsabilità politiche locali, sottolineando la necessità di una presa di posizione chiara e coerente. «Non si può, da una parte, sostenere l’azione politica del sindaco di Corigliano Rossano, e dall’altra pretendere l’investimento di Baker Hughes nello stesso territorio. Queste due posizioni sono antitetiche. È una contraddizione che deve essere risolta», ha dichiarato Varì. L’assessore ha poi continuato: «Bisogna assumersi le responsabilità delle proprie azioni. Se si vuole davvero l’investimento, bisogna riconoscere che l’atteggiamento adottato finora ha allontanato la multinazionale. Oppure, se si ritiene che l’azione del sindaco sia stata corretta, allora si deve accettare che l’investimento non si concretizzerà. Ma è necessario fare una scelta e prendersi la responsabilità di quella scelta».