Il caro carburante mette alle strette anche i tassisti. Siamo stati all’aeroporto di Lamezia Terme. Oggi è giorno di arrivi e partenze, ma sono pochi i viaggiatori che scelgono il taxi. Molti si fanno venire a prendere da parenti e amici, altri prendono la navetta della Lamezia Multiservizi. I tassisti, che non hanno mai conosciuto un vero e proprio periodo fiorente in città, si trovano nelle spire di una morsa economica non da poco. 

Oltre cento euro per un pieno

Nella zona aeroportuale il diesel oggi oscilla tra i due euro e venti e i due euro e trenta. Per fare un pieno di gasolio ci spiegano di dovere spendere oltre cento euro, con una percentuale di aumento rispetto a poche settimane fa anche del cinquanta per cento. Ma, al contrario di altre attività, essendo legati ai tassametri, gli autisti non possono ritoccare al rialzo il costo della corsa, anzi, visto il periodo si vedono chiedere sempre di più una sconto.

«Converrebbe stare fermi»

«Non ce la facciamo più – ci dicono – facciamo massimo due corse al giorno e non   riusciamo a mettere da parte praticamente nulla tolti i costi raddoppiati del carburante. Converrebbe di più restare fermi». «I voli ormai costano pochissimo – ci dice un altro tassista – bisogna tenere conto anche di questo, manca già la predisposizione a prendere un taxi e magari spendere più del biglietto aereo. Noi abbiamo dei costi e delle tariffe stabilite, siamo già in perdita e non possiamo tagliare i prezzi, anche se capiamo che è un momento di difficoltà per tutti».

Pronti ad aderire alla protesta del 14 marzo

Intanto, a livello nazionale gli autotrasportatori hanno confermato il blocco del 14 marzo e i tassisti condividono a pieno: «Fanno benissimo e probabilmente lo faremo anche noi, perché stiamo accumulando perdite anche del sessanta per cento e questo non è più sopportabile».