Il primo cittadino della Perla dello Jonio catanzarese: «È tutto sulle spalle dei comuni ai quali restano poi pochissimi soldi»
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È decisamente beffarda la situazione per gli enti locali rispetto alle concessioni balneari ripiombate nel caos dopo la recente pronuncia del Tar ligure.
Per i comuni costieri la posizione del sindaco di Soverato è emblematica: confusione normativa, lamentele dei concessionari, pochissima percentuale in bilancio ed un dipendente delegato che costa più di quanto il demanio in cassa.
Anni di confusione
«Noi abbiamo già prorogato le concessioni a fine anno 2024 – dice al nostro network LaC Daniele Vacca, primo cittadino di Soverato (Catanzaro) – Purtroppo è da anni che si vive nella totale confusione. Cade tutto nella responsabilità dei comuni e ad oggi mancano anche i decreti attuativi per quanto riguarda i nuovi bandi. Anche qui da noi c'è un ricorso pendente per quanto riguarda la proroga delle concessioni anche l'anno scorso. L'anno scorso poi alla fine ci ha guidato il Tar per come poter prorogare le concessioni applicando l'ex articolo 10. Mandare a bando le concessioni significa anche mettersi in un altro rischio che è quello di un possibile ricorso da parte dei concessionari».
Dai cospicui introiti delle concessioni ai comuni restano solo le briciole.
«Pensi che sulle concessioni demaniali dove lo Stato incassa due/trecentomila euro ai comuni rimangono dieci/quindici mila euro. Quindi un dipendente comunale costa il doppio per gestire il demanio. Quindi alla fine i comuni saranno poi soggetti a un possibile risarcimento d'anno se si sbagliano le procedure amministrative.
L'estate è dietro l'angolo, il mare è qui pochi metri: Soverato vive di turismo, non può assolutamente permettersi di intaccare la sua ottima reputazione».
Lei teme la stagione turistica?
«No, la stagione non la temo perché come l'anno scorso si troverà una soluzione però non si può vivere ogni anno nel dubbio e nell'incertezza».