La battaglia per il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (Igp) del Bergamotto di Reggio Calabria segna un punto di svolta. Dopo anni di «ritardi burocratici, boicottaggi istituzionali e ostacoli politici», il Ministero dell’Agricoltura ha convocato la Riunione di Pubblico Accertamento per il 14 gennaio 2025 a Reggio Calabria. La “Riunione di pubblico accertamento” è l’ultima fase prima della pubblicazione del Disciplinare di produzione su Gazzetta Ufficiale e l’approvazione finale di Bruxelles. A guidare questa lunga e complessa battaglia c’è Rosario Previtera, agronomo e presidente del Comitato Promotore, che annovera oggi più di 500 aziende per più di 800 ettari di bergamotteti nell’area vocata dei 51 comuni previsti dal Disciplinare, che con determinazione ha portato avanti un percorso ricco di sfide ma anche di vittorie.

Un cammino in salita: le difficoltà incontrate

Dal 2021, anno in cui il Comitato ha presentato la domanda di riconoscimento al Ministero, il percorso per l’ottenimento dell’Igp è stato tutt’altro che lineare. «Le prime difficoltà – racconta Previtera – sono emerse già nella fase di animazione territoriale. Gli agricoltori, scoraggiati da decenni di monopolio sul mercato dell’essenza, avevano perso fiducia. Sapevamo di dover affrontare poteri forti che non avrebbero mollato facilmente la presa su un sistema consolidato».

A questo si sono aggiunti «boicottaggi a tutti i livelli, anche istituzionali» e il peso di una «“malapolitica” che ha cercato di ostacolare il progetto». «In alcuni momenti ci siamo trovati davanti a un vero muro di gomma – spiega Previtera – una resistenza che, anche di fronte all’evidenza normativa, continuava a rallentare l’iter. Ma non ci siamo arresi: con tenacia abbiamo superato ostacoli che sembravano insormontabili».

Il prezzo dei ritardi: un freno alla competitività

I rallentamenti accumulati non sono stati privi di conseguenze. Per almeno tre anni, il settore ha subito un freno alla sua competitività sui mercati nazionali ed esteri. «Ogni ritardo è costato caro agli agricoltori. Abbiamo perso finanziamenti per la promozione del prodotto e visto crescere la concorrenza sleale da parte di altre regioni italiane. Oggi troviamo bergamotti freschi venduti a 5-7 euro al chilo, provenienti dalla Sicilia, e bevande a base di bergamotto prodotte in Liguria o Puglia».

Questa mancanza di tutela ha indebolito l’intera filiera, ancora legata a un sistema di mercato basato sull’essenza, ma privo di una strategia ben organizzata per il prodotto fresco. «Il prezzo del frutto è in continuo calo, deciso dai soliti "amici al bar", mentre la nostra iniziativa per l’Igp veniva ostacolata».

Un marchio per il futuro: opportunità per il territorio

Con il riconoscimento Igp sempre più vicino, il Bergamotto di Reggio Calabria si prepara a un nuovo capitolo. Il marchio garantirà una maggiore connessione con il territorio, incrementando la visibilità del prodotto sui mercati internazionali e offrendo una tutela concreta contro le imitazioni. «Il nostro obiettivo è far conoscere il bergamotto come prodotto fresco e trasformato, unico al mondo, e inserirlo nel circuito virtuoso delle Indicazioni Geografiche, che in Europa rappresentano un mercato in crescita costante».

Il marchio Igp offrirà agli agricoltori e ai trasformatori la possibilità di fregiarsi di un simbolo di qualità, certificato e riconosciuto, aumentando il valore economico del prodotto. «Questo non solo aiuterà la filiera, ma rafforzerà anche l’identità della nostra regione, rendendo il bergamotto un ambasciatore della Calabria nel mondo».

Tutela e sostenibilità: le sfide del domani

L’ottenimento del marchio, però, è solo l’inizio. «Una volta approvato il disciplinare sarà fondamentale vigilare sull’utilizzo corretto del marchio e prevenire eventuali contraffazioni». Il recente Regolamento UE 2024/1143 offre strumenti innovativi per la gestione delle Indicazioni Geografiche, affidando ai Consorzi di Tutela un ruolo cruciale non solo nella vigilanza, ma anche nella valorizzazione del prodotto e del territorio.

Il disciplinare dell’Igp del Bergamotto di Reggio Calabria prevede che tutte le fasi di produzione e trasformazione avvengano all’interno dell’area vocata, che comprende 51 comuni della provincia reggina. «Non ci sarà spazio per il prodotto extra-territoriale o per azioni fraudolente – precisa Previtera – il nostro marchio rappresenterà una garanzia di autenticità e qualità».

Un simbolo di riscatto per la Calabria

Se l’iter procederà senza ulteriori ritardi, il marchio Igp potrebbe essere riconosciuto ufficialmente in tempo per la prossima campagna produttiva. Questo rappresenterebbe non solo una vittoria per gli agricoltori e le aziende, ma anche un simbolo di riscatto per l’intera Calabria. «Il Bergamotto di Reggio Calabria – conclude Previtera – non è solo un prodotto agricolo: è la storia, la cultura e il futuro di questa terra. È il momento di guardare avanti con fiducia, consapevoli del valore di ciò che abbiamo e delle opportunità che possiamo costruire insieme».