VIDEO | Il presidente del comitato di indirizzo e vigilanza ha partecipato questa mattina alla presentazione del bilancio sociale 2021: «Bisogna stare attenti. In Italia c'è chi pur lavorando è povero e chi non trova lavoro»
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«Sarebbe un grave errore privare il paese soprattutto alcune realtà del paese di uno strumento importante di contrasto alla povertà, di sostegno alle famiglie e alle persone». Lo ha detto il presidente del comitato di indirizzo e vigilanza dell'Inps Roberto Ghiselli che questa mattina ha partecipato alla presentazione del bilancio sociale dell'ente per il 2021.
Interrogato sulla riforma del reddito di cittadinanza ha aggiunto: «Se si tratta di affinarne la destinazione, se si tratta - come già l'istituto sto facendo - di essere più puntuali nel contrastare gli abusi che, in misura minima però ci sono e vanno combattuti, non sarebbe deleterio. Gli interventi previsti dalla legge di Bilancio invece che non consentono di dare una risposta alle persone, a chi non ha lavoro, a chi non può lavorare ma teniamo anche conto che in Italia c'è anche chi fa lavori poveri, quindi, pur lavorando è povero e c'è anche chi pur essendo in condizione di lavorare il lavoro non lo trova. Quindi, bisogna stare molto attenti».
L'Inps Calabria nel Bilancio sociale 2021 rileva che «il Reddito di Cittadinanza nel 2021 ha fatto registrare un notevole balzo in avanti dei nuclei familiari percettori, infatti si è passati dai 93.843 del 2020 ai 100.506 del 2021, con un assegno medio mensile pari ad euro 563 e con un numero di persone coinvolte pari a 229.732 per il 2020 e pari a 239.433 per il 2021».
1 su 10 in Calabria percepisce il reddito
«Nel bilancio sociale presentiamo i dati del reddito di cittadinanza che non sono statistiche ma sono numeri» - ha aggiunto Gianfranco Trotta, direttore regionale Inps. «In Calabria abbiamo oltre 100mila nuclei familiari che vivono di reddito di cittadinanza, oltre 50mila persone per un reddito medio attorno ai 546 euro all’anno. Il reddito di cittadinanza rappresenta in Calabria il 13% della popolazione, per cui 1 su 10 in Calabria percepisce il reddito. In questi giorni si dibatte molto su questo argomento, quindi, attenzione pensiamoci bene. Va sicuramente riformato – ha precisato - va rivisto, aggiornato ma una parte della popolazione che altrimenti non avrebbe reddito sarebbe in povertà assoluta».
Sul punto ha espresso un proprio commento anche il direttore regionale dell’Inps, Giuseppe Greco: «Sono tutti coloro i quali rispettano le condizioni, almeno quelle immediatamente verificabili da parte dell’istituto» ha precisato rispetto al numero elevato di percettori. «Evidentemente questo dato, che è un dato significativo, deve farci riflettere perché rispecchia la realtà socio-economica della nostra terra».
Disoccupazione
In aumento rispetto allo scorso anno sono le domande di accesso alla Naspi. Nel 2021 sono state avanzate 76.930 richieste d’accesso all’indennità di disoccupazione, nel 2020 erano state 75.856. Sul punto il direttore regionale dell’Inps ha aggiunto: «Si tratta di gente che perde il posto di lavoro però c’è un dato positivo che riguarda l’aumento dell’occupazione nel privato, mentre diminuisce nel pubblico. Infine, un altro dato curioso è il calo demografico che in Calabria ha assunto aspetti non più sostenibili se a questo poi aggiungiamo i residenti che lavorano però fuori dalla Calabria».
Nel 2021, inoltre, in Calabria sono state definite 2.252 domande di Dis-Coll mentre nel 2.412 erano state 2.412. Infine, nel 2021 sono state autorizzate 25.162.145 ore di cassa integrazione. «I dati del nostro bilancio sociale confermano che la Calabria è nettamente sotto la media nazionali» ha aggiunto ancora Ghiselli. «Fortunatamente vi sono alcuni segnali di ripresa ma temo che possa essere un ribalzo ma bisogna essere fiduciosi e puntare a valorizzare tutte le potenzialità che ci sono. Il 2023 non sarà un anno buono e quindi siamo consapevoli come istituto che dovremo fare la nostra parte nei prossimi anni. Noi durante la fase della pandemia siamo stati vicini alle persone gestendo gli ammortizzatori sociali e il reddito di cittadinanza e i vari bonus che sono stati introdotti in fase di emergenza. Quindi, l'istituto pur avendo grosse difficoltà anche di organico ha saputo far fronte a queste misure che soprattutto in regioni come la Calabria sono state decisive per poter reggere l'impatto».