«Il nostro no alla Ferrero per la consegna delle nocciole è dovuto solo a un fatto puramente campanilistico». Intendono realizzare un impianto per la trasformazione della nocciola e quindi per la lavorazione della tonda di Calabria in regione.

È questo il motivo per il quale i produttori del Consorzio Valorizzazione e tutela nocciola di Calabria dell'entroterra catanzarese hanno detto no alla Ferrero che per la produzione della tanto amata Nutella si erano rivolti ai coltivatori calabresi, e non per la prima volta, come spiega il vicepresidente Domenico Martelli: «Non è la prima volta che la Ferrero cerca di contattarci e noi sin da subito, già qualche anno fa, abbiamo detto di no perchè loro verrebbero solo a impiantare, a prelevare e portare via tutto e noi su questo non siamo d'accordo. Perchè noi vogliamo trasformare la nostra nocciola in Calabria e questo significherebbe avere un utile molto alto, dare nuove opportunità di lavoro ai calabresi e un valore aggiunto al Consorzio».

Valorizzare un'intera area

Un progetto ambizioso ma fattibile: «È fattibile perchè ci abbiamo ragionato sopra parecchio. Abbiamo avuto già le prime conferme sulla volontà politica ed economica per realizzare questa attività».

Dunque si punta alla valorizzazione di un'area dalla quale arriva il 90% della produzione calabrese: «La nostra zona, tra Torre di Ruggero e Cardinale, è largamente vocata alla produzione della nocciola, si parla dei primi impianti risalenti al 1700. Noi, inteso come generazioni più giovani, abbiamo preso le redini dell'attività dei nostri genitori e con sacrifici e passione abbiamo voluto portarla avanti».