I manifestanti chiedono i ristori royalty che non ricevono più dal 2014 e sollecitano risoluzioni tempestive. Dall'altra parte i Comuni si dicono pronti a modificare l’accordo di programma del 2017 e propongono di convocare un tavolo tecnico con la Regione
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Prosegue la protesta dei pescatori delle marinerie di Crotone e Le Castella. Dopo la manifestazione in piazza della Resistenza, gli operatori della pesca hanno dato vita a un sit-in permanente al porto di Crotone. I manifestanti chiedono che vengano loro erogate le royalty che l’Eni corrisponde alla Regione Calabria e agli otto Comuni costieri del Crotonese (Cutro, Crotone, Isola di Capo Rizzuto, Crucoli, Strongoli, Melissa, Cirò, Cirò Marina), come indennizzo per la presenza delle piattaforme metanifere in mare. L’accordo di programma quadro che disciplina la distribuzione di tale somme, nel 2017 ha escluso i pescatori dai beneficiari, pur essendo la loro attività quella più colpita dagli impianti estrattivi della multinazionale. Per questo ne rivendicano la modifica (per ottenere le royalty bloccate dal 2014), chiedendo di partecipare alla sottoscrizione di quello nuovo che sarà stipulato nel febbraio 2022 e di avviare un tavolo con l’Eni.
Incontro con i Comuni
Richieste che sono state illustrate martedì scorso al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e nuovamente ieri sera agli altri rappresentanti dei Comuni coinvolti (quello di Melissa unico assente) nel corso di un incontro promosso dallo stesso Voce. Una riunione interlocutoria, per lo più, che non ha di fatto portato ad alcun risultato concreto, sottolineano i manifestanti. Gli amministratori concordano sulla necessità di risarcire i pescatori per il mancato pescato e di modificare l’accordo di programma del 2017. Per questo è stato proposto di convocare un tavolo tecnico con la Regione Calabria, ma per i pescatori sarebbe più utile sollecitare l’attivazione di una apposita (e più risolutiva) conferenza dei servizi.
Rivedere la legge regionale
Dall’incontro, è emersa anche l’esigenza di rivedere la legge regionale che disciplina la materia, prevedendo, tra l’altro, che le somme per il mancato pescato siano erogate direttamente ai pescatori, senza passare dalle casse comunali. Ma ai manifestanti, per il momento, non interessano eventuali interventi legislativi, che, se pur apprezzabili, rischiano di avere tempi troppo lunghi, mentre loro hanno bisogno di risolvere il problema nell’immediato.
Un protocollo di intesa tra Comuni
Sul tavolo della discussione, anche la bozza di un protocollo di intesa preparata dai pescatori affinché si disciplini il rapporto tra i Comuni destinatari delle somme erogate dall’Eni, da recepire nel prossimo accordo di programma quadro.