I pregiati fagioli di Cortale diventeranno entro la fine dell'anno un nuovo presidio Slow food della Calabria. Il legume già in possesso della De.Co. infatti si potrà fregiare dell'uso della chiocciola che identifica i prodotti tutelati dal movimento internazionale del cibo buono, pulito e giusto, grazie ad un percorso intrapreso dall'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Scalfaro, ed i vertici nazionali e regionali di Slow food che nei giorni scorsi sono arrivati nel comune del catanzarese per definire il percorso che si concluderà a fine anno.

 

Francesco Sottile, tecnico agronomo della Fondazione Slow food per la Biodiversità Onlus, Alberto Carpino, responsabile dei presidi Slow food Calabria, Fabrizio Dellapiana referente per la Calabria dell'Area network di Slow Food hanno partecipato ad una riunione che ha tracciato la strada per offrire ai piccoli produttori «una opportunità unica che proietterà i fagioli in una dimensione che travalicherà i confini nazionali» ha spiegato il sindaco di Cortale. Il presidio tutelerà una delle produzioni di punta di quel territorio e gli assicurerà riconoscibilità e notorietà come già avviene per gli oltre 170 presidi italiani.

 

Appassionato cultore del territorio ed egli stesso imprenditore agricolo, Francesco Scalfaro ha avviato da oltre due anni una interlocuzione con Slow Food che oggi si consolida. I presìdi Slow Food hanno il compito di sostenere le piccole produzioni eccellenti che rischiano di scomparire, la biodiversità e valorizzano territori, recuperano mestieri e tecniche di lavorazione tradizionali, salvano dall’estinzione razze autoctone e antiche varietà di ortaggi e frutta. L’ Areale di produzione dei fagioli di Cortale comprende anche i territori di Filadefia, Iacurso, Maida e San Pietro a Maida. Le varietà localmente coltivate sono Reginella bianca (detta “ammalatèddha” poiché varietà più delicata e soggetta a malattie), Reginella gialla (detta a volte Cocò gialla piccola), Cannellina bianca (o Rognonella per la forma “a rene”, in dialetto “rugnùni”), Cocò gialla (detta “limunìdu” per il colore che richiama il limone), Cocò bianca. Trattasi di ecotipi che si sono perfettamente adattati nel corso del tempo in questo particolare ambiente e qui riescono ad esprimere caratteristiche organolettiche uniche.

 

Questi legumi, pur non essendo coltivati su grandi superfici, infatti la produzione è limitata ad una ventina di ettari, hanno un forte legame territoriale e storico con il territorio cortalese. Nelle sue Memorie il senatore Antonio Cefaly (1850-1928), parla dei fagioli di Cortale: «Si coltivano, con risultato tale da permetterne l’esportazione nei paesi vicini, le patate ed una quantità di fagioli bianchi, chiamati volgarmente rognone (reniformi, galletti) che sono di sapore squisito e di facile cottura». L’incontro tra Slow Food e il sindaco del Comune di Cortale è servito anche per iniziare a immaginare una sorta di matrimonio tra i fagioli e i prodotti della seta un tempo famosi in questo territorio.

 

Nell’ottica della definizione del packaging si è pensato che le confezioni potrebbero essere realizzate con preziosi sacchetti in seta. Si otterrebbe in tal modo il duplice effetto di rilanciare due prodotti che hanno in comune l’origine agricola. Proprio in questi giorni si sta procedendo con le semine e i primi fagioli di questa annata agraria saranno disponibili già dal mese di ottobre 2020. I produttori, si costituiranno in una Comunità che nominerà un portavoce, e avrà il compito di definire il disciplinare di produzione, basato su tecniche ecosostenibili e di assicurarne il rigido rispetto. Potranno far parte della costituenda Comunità non solo i produttori ma anche preparatori e semplici cittadini appassionati. Il sodalizio accompagnerà i produttori nel percorso e soprattutto metterà in piedi iniziative per la promozione e valorizzazione dei fagioli di Cortale. Il Presidio Slow food del Fagiolo di Cortale è finanziato dal Comune di Cortale e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, direzione generale del Terzo Settore e della Responsabilità sociale delle Imprese.