«La diga sul fiume Melito rappresenta, per importanza strategica e infrastrutturale, una tra le più grandi opere incompiute della Calabria. Un’opera avviata negli anni ’80 dalla Cassa del Mezzogiorno e poi abbandonata a causa di contenziosi e beghe burocratiche. Un vero spreco per quella che potrebbe essere una delle più grandi dighe italiane in materiali sciolti e tra le più alte nel mondo fra quelle con manto di tenuta in conglomerato bituminoso e fondamentale per l’interconnessione con altri acquedotti e dighe». Così il consigliere regionale Orlandino Greco in merito al mancato completamento dell’impianto.

 

«Con 19.000 ettari di superficie dominata, 16.000 ettari di superficie irrigabile, circa 40 milioni di mc di acqua da destinare all’uso potabile e all’irrigazione della fascia ionica catanzarese e del lametino; la diga sul fiume Melito – aggiunge Greco- sarebbe un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo e l’occupazione della nostra regione. Attraverso la realizzazione della diga sul Melito si potrebbero anche risolvere gli annosi problemi potabili della città di Catanzaro, Lamezia Terme e di tutti i comuni del comprensorio con la possibilità di accrescere il potenziale industriale dell’area e realizzare importanti centrali idroelettriche».

 

In base alle ultime stime, portate avanti dal Consorzio di bonifica, per terminarla occorrerebbero circa 550 milioni di euro: «Ritengo oggi sia prioritario avviare il completamento dell’opera valutando concretamente la possibilità di inserire la diga sul Melito tra le opere strategiche europee così da accedere alle opportunità di finanziamento garantite dalla banca investimenti europei». Il consigliere ha infine spiegato di aver depositato una mozione da discutere in Consiglio Regionale che impegna la giunta regionale ad avviare, con il supporto del consorzio di bonifica “Ionio Catanzarese” «le procedure burocratiche e amministrative per il finanziamento e il completamento di questa opera, infrastruttura strategica per la Calabria».