VIDEO | Oggi a Prima della notizia, il rotocalco televisivo condotto da Pasquale Motta, il giovane Stefano Caccavari ha raccontato come è nata e come si è affermata la sua innovativa azienda
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Si è discusso di economia e soprattutto di imprenditoria calabrese con Stefano Caccavari, fondatore ed ideatore di Mulinum, durante la striscia quotidiana Prima della notizia condotta da Pasquale Motta.
«Cos’è Mulinum? È un’azienda agricola che ho creato partendo dai campi di grano, quei grani antichi che coltivavano i miei nonni e i contadini di San Floro, li maciniamo, attraverso un mulino in pietra dell’800 che stava per essere venduto e che noi abbiamo recuperato, e li panifichiamo facendo pane e pizza in questo splendido luogo di aggregazione che abbiamo creato. Io oggi sono qui raccontare di una Calabria che produce cibo biologico, sono qui per raccontare di una regione che nutre non di una terra di mafia».
«Mulinum è una società a capitale diffuso – prosegue il giovane imprenditore - e chi investe nel nostro progetto condivide, questa è la vera rivoluzione nel mondo delle aziende agricole, un metodo di crowdfunding che non si era mai visto in questo settore. È avvenuto una sorta di miracolo, perché è incredibile pensare che questo nuovo tipo di impresa sarà esportato in altre regioni d’Italia, il mio sogno è anche quello di uscire fuori dai confini nazionali. Proveniamo da origini italiche e greche dove prima dello Stato c’era la famiglia, quella che frumenta la terra e non capisco perché oggi dobbiamo essere globalizzati e omologati a stili di vita americani e non nostri».
«Dopo due anni e mezzo di burocrazia – spiega Caccavari - siamo sbarcati in Toscana a Buonconvento, un paesino in provincia di Siena. C’è da ammettere che ho dovuto combattere con le istituzioni toscane per raggiungere questo obbiettivo, mettendo a confronto le due esperienze devo affermare che è stata veramente dura, in Calabria dall’idea d’impresa alla messa in atto ho impiegato solo 45 giorni. Purtroppo non si tratta solo di burocrazia, per le disavventure che ho vissuto a Buoncovento, ma si tratta di voglia di non lavorare. Lo stesso sta accadendo in Puglia, a Mesagne in provincia di Brindisi».
«Noi stiamo costruendo – prosegue l’iprenditore di San Floro -, nelle altre regioni, ad impatto ambientale zero con materiali ecologici, degli stabili che non vanno ad inquinare a sprecare, sono costruzioni che dureranno secoli. Un nuovo approccio nel costruire che poi è un ritorno al passato, perché dal cemento armato si ritorna al legno».
«Ci tengo a precisare che oggi sono qui in veste di ambasciatore della Calabria che funziona e ho voglia di raccontare quello che è realmente la nostra regione. Non ho più voglia di sentir dire in giro che in Calabria avete solo malavita e malagente. Non è così! Ci è sempre stato raccontata la nostra regione come un territorio ostile, ma questo non è assolutamente vero perché in nelle altre in cui vado trovo sempre le stesse difficoltà».
«Da imprenditore – conclude Stefano Caccavari - posso affermare che se il Pil scende o sale, io non riesco ad influenzarlo! Io riesco a influenzare il mio territorio, il mio modo di lavorare ed i territori dove farò dei Mulinum, questo è il mio scopo. Proteggere territorio e tradizione, coltivando i campi anziché lasciandoli abbandonati facendo grano e rinnovare quei prodotti invece di andare a comprare quelli di una grande industria multinazionale. Il 2020 è un anno zero, come la crisi del ‘29 negli Stati Uniti, un imprenditore coraggioso vede nei problemi un’opportunità quindi se iniziamo a raccontare di una Calabria che rinasce e che esporta modelli, possiamo raccontare una storia diversa in pochissimo tempo. Il mio modello deve essere nostro, deve essere il modello della Calabria».