C’è chi parte per inseguire un sogno, chi per necessità e chi con la speranza di tornare un giorno. La Calabria, però, non sempre offre questa possibilità. Anzi, per molti giovani il ritorno diventa un desiderio irraggiungibile.

Negli ultimi dieci anni, centomila ragazzi hanno lasciato la regione per cercare un futuro altrove. Università, lavoro, opportunità: tutto sembra portare lontano, soprattutto quando si tratta di professioni altamente qualificate. La vita in città come Roma non è facile. Affitti alti, costi esorbitanti, ritmi frenetici. Ma almeno c’è la possibilità di costruirsi un futuro. Chi ha studiato, investito anni in formazione e sacrifici, difficilmente può permettersi di tornare senza garanzie.

La Calabria è casa, è radici, è famiglia, ma non è più terra di opportunità. Molti giovani si trovano così a vivere in un limbo emotivo, divisi tra la nostalgia e la consapevolezza che il ritorno, per ora, resta solo un sogno.

Elmore Benvenuto, docente di diritto, racconta la sua esperienza. «Mi sono trasferita a Roma perché il corso di studi che volevo seguire non era disponibile nella mia regione, spiega. All’inizio è stato complicato, lontana dalla mia famiglia e con spese che non mi aspettavo, ma oggi posso dire di aver trovato un equilibrio».

Il problema è che non tutti i giovani riescono a costruire un percorso stabile. Chi decide di trasferirsi deve fare i conti con costi proibitivi e un mercato del lavoro incerto.

Un’esperienza di ordinaria emigrazione, direttamente da Roma. Una storia che rappresenta lo spaccato di vita di migliaia di giovani calabresi, sospesi tra il desiderio di tornare e l’esigenza di restare lì dove il lavoro non è una chimera.

Affitti e costo della vita: un ostacolo continuo

Uno dei problemi principali per i giovani è il prezzo degli affitti. «Quando sono arrivata a Roma pagavo 500 euro al mese per una stanza, spese escluse. Oggi trovare una sistemazione a meno di 600 euro è quasi impossibile», racconta Benvenuto.

Il problema non riguarda solo gli alloggi. «Anche la spesa quotidiana è più cara rispetto alla Calabria. Il costo della vita è alto in ogni settore e incide molto sullo stile di vita». L’aumento dei prezzi colpisce anche chi già lavora, rendendo difficile mettere da parte risparmi o pensare a un futuro stabile.

Molti ragazzi decidono di trasferirsi nelle grandi città sperando di trovare più occasioni, ma spesso la realtà è diversa. Il lavoro c’è, ma è precario o mal retribuito. «Roma offre molto, ma la concorrenza è alta e i contratti non sempre danno stabilità», spiega Benvenuto. «Molti miei coetanei hanno contratti a termine o collaborazioni che non garantiscono sicurezza a lungo termine».

Secondo i dati, una larga parte dei giovani tra i 25 e i 34 anni lavora con contratti a tempo determinato o con pagamenti a progetto, senza la certezza di un futuro stabile. Chi decide di restare in una grande città lo fa per le opportunità, ma deve fare sacrifici. «Roma è meravigliosa, passeggiare per il centro è un’emozione unica, ma nel quotidiano è complicato. Il traffico, i trasporti pubblici spesso inefficienti e il caos rendono la vita frenetica», racconta Benvenuto. Molti giovani, nonostante le difficoltà, continuano a rimanere nelle grandi città perché sperano di costruire un futuro migliore. «Io qui sto bene, ma è normale avere momenti di incertezza. Tornare in Calabria? Non lo escludo, ma per ora ho trovato il mio spazio a Roma».