Nella Sibaritide è ormai Frecciargentomania. Alle latitudini ioniche per sentirsi al passo con i “tempi moderni”, con il Paese e l’Europa, in molti non vedono l’ora di poter finalmente salire sul treno dalla livrea rosso-argento che da Sibari, in appena quattro ore, ti porta nel cuore della Capitale, senza scambi e con sole quattro fermate (Paola, Scalea, Salerno, Napoli).

Una chimera. Una cosa inimmaginabile fino a qualche mese fa e che oggi starebbe per prendere forma, in un territorio abituato, com’è, a spostarsi ancora a bordo delle corriere. Che un viaggio verso Roma non lo compiono in meno di sei ore, mentre per altre destinazioni del Nord Italia ci vogliono giornate intere, lungo tragitti sfiancanti, a volte tortuosi e sicuramente stressanti.

Del treno però non c’è traccia

C’è da dire, però, che l’agognato Frecciargento di Trenitalia, in partenza per la prima volta assoluta il prossimo lunedì 16 settembre, alle 6.25, dai binari di Sibari, tutti lo cercano ma nessuno lo trova.

In realtà, al momento, sul sito di Trenitalia dell’istituzione della nuovo convoglio veloce non v’è traccia. Così come, contattando il call-center dell’azienda di trasporto nessuno sa dare informazioni sul treno. Eppure l’attivazione è prevista fra meno di 15 giorni e già per dopodomani (6 settembre) a Corigliano è stata annunciata (in pompa magna) una conferenza stampa di presentazione.

Di fatto, chi oggi volesse programmare un viaggio da Sibari, a bordo dell’ETR 600, con destinazione Roma, Firenze, Bologna o Trento (la tratta ufficiale è di quelle ardimentose: Sibari-Bolzano) non sa come fare. E le lamentele, soprattutto sui social, crescono di ora in ora. Ed il sospetto che questa notizia possa trattarsi di una bufala appare sempre più concreta.

Un treno carico di promesse e attese

È certo, però, che il Frecciargento partirà, non fosse altro per le promesse e gli impegni che qui sul territorio hanno preso – in fila – presidenti e assessori regionali, deputati e finanche l’allora ministro ai trasporti Toninelli. Quindi è cosa più che certa che alle 6 e 25 di lunedì l’altro, il fischio penetrante di un treno moderno, che non sbuffa ma corre, riecheggerà nelle lande della Pianura di Sibari.

Frecciargento come il Ro-Ro Corigliano-Catania?

Sorge, però, il sospetto che così come avvenne per il traghetto Ro-Ro Corigliano-Catania anche il Frecciargento possa andare incontro ad un triste destino. E questo perché proprio Trenitalia, nel piano di investimenti ha classificato la Sibaritide come un’area in passivo. Cioè un territorio dove non è conveniente fare investimenti (!?!).

Toninelli: «I soldi ce li mettiamo noi!»

Lo stesso Ministro Toninelli a febbraio, quando venne in visita a Corigliano-Rossano, fece un passaggio chiaro in merito «È inumano che i calabresi di questa zona – diceva il Ministro – per raggiungere la capitale impieghino tempi biblici. Serve cambiare e laddove Trenitalia ravvisasse la mancanza di utili sarà lo Stato ad intervenire con il proprio capitale sociale per rimediare al deficit dell’utenza». (continua a leggere: Toninelli a Corigliano-Rossano: «Meno Tav al Nord e più Frecce al Sud»). Quindi a mettere i soldini per far girare i treni sarà lo Stato. Almeno finché avrà soldi da spendere per questo servizio. E, soprattutto, voglia.

Il traghetto sperimentale soppresso dopo un anno

L’esperienza del traghetto Ro-Ro Corigliano-Catania, che a dire il vero partì in fase sperimentale nel 2010 per alleggerire il traffico sulla Salerno-Reggio Calabria all’epoca dei lavori di rifacimento dell’autostrada, si chiuse dopo poco meno di un anno dall’attivazione. E non venne mai più riproposta forse perché considerata poco utile e conveniente.

Oggi rischia lo stesso destino il Frecciargento? I pendolari che attendevano da anni l’introduzione di questo servizio si augurano di no. A conti fatti, di potenziali utenti che dalla Sibaritide potrebbero salire a bordo dell’ETR se ne contano a migliaia. E questo se si considerano i tanti pendolari che si spostano per questioni di lavoro, tutta quella fetta di emigrati che potrebbe raggiungere casa in poche ore, e poi – se si vuole – anche i turisti che finalmente potrebbero scegliere la Sibaritide come luogo ideale per le loro destinazioni, senza scervellarsi più di tanto su come fare a raggiungere questo angolo di mondo.

Insomma, l’idea di istituire un Frecciargento Sibari-Roma-Bolzano è stata lungimirante, la scelta di metterlo sui binari è stata coraggiosa ma sarà ardimentoso avere la forza di mantenerlo in vita.    

Il viaggio immaginato

Intanto, in attesa che l’immaginazione faccia presto spazio alla realtà, saliamo con la mente a bordo del Frecciargento Sibari-Roma-Bolzano che dovrebbe far registrare solo 10 fermate intermedie (Paola, Scalea, Salerno, Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Verona, Trento, Rovereto). Il convoglio è un ETR 600, ottimo per stilistica e per arredo interno. Raggiunge una velocità massima di 250km/h. Su tutte le carrozze la numerazione dei posti a sedere è suddivisa in file (in prima classe A, B, D; in seconda A, B, C, D), come negli aerei. Il treno partirà tutti i giorni alle ore 06.25 per arrivare a Roma alle 10.25 con ritorno dalla Capitale alle 17.50 e arrivo a Sibari alle 22.05.