VIDEO | Siglata anche una convenzione tra l'universita Mediterrana e l'agenzia spaziale italiana volta alla formazione dei ricercatori del futuro
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Uno sguardo al mare dal cielo. A Reggio Calabria ricercatori, studiosi, e autorità governative si sono riuniti per il quarto forum internazionale sullo spazio. È stato il consiglio regionale il luogo prescelto per la manifestazione che ha ospitato 100 delegati provenienti da trenta paesi del Mediterraneo, tra questi molti ministri, rappresentanti delle agenzie spaziali nazionali e internazionali, e di varie università. Il forum è stato promosso congiuntamente dall’international astronautical federation, dall’agenzia spaziale italiana dall’università Mediterranea di Reggio Calabria con il supporto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. L’evento si realizza per la prima volta in Italia e la scelta è ricaduta sulla città dello Stretto non a caso, essendo la sua una posizione strategica tra l’Europa e il Nord Africa. L’obiettivo del Forum è stato quello di coinvolgere gli atenei e, dunque, gli studenti nei programmi spaziali attraverso l’incontro tra i bisogni, la tecnologia e le nuove applicazioni spaziali. Per questo è stata siglata un’importante convenzione tra la Mediterranea di Reggio Calabria e l’agenzia spaziale italiana. «È tra i nostri obiettivi creare – ha affermato alla nostra testata Giorgio Saccoccia, presidente dell’Asi, sinergie con le università per utilizzare al meglio le risorse che hanno le competenze sia differenti che complementari e quindi massimizzare le collaborazioni e preparare i ricercatori del futuro che potranno poi coadiuvare le industrie del campo e le Istituzioni. È fondamentale investire nei giovani»
Soddisfatto anche il rettore della Mediterranea Marcello Zimbone. «Il tema di questo quarto forum- ha dichiarato il rettore- è il Mediterraneo e noi per la posizione e per il nome che abbiamo ci siamo fatti avanti per costruire una rete e delle attività concrete, a partire da quelle nel campo formativo, per aiutare i giovani a comprendere che è ripartito un treno, il quale vede oggi la stazione internazionale a lavoro con un italiano che la guida, e le prospettive di crescite collegate allo sviluppo delle scienze spaziali sono importanti e indirizzate a chi investe nel campo della formazione- ha concluso- per la teclonogia e la ricerca».