Fa il pieno di buone notizie la tappa calabrese del Forum Ambrosetti che, in vista dell’appuntamento di maggio a Sorrento, è partito da Gioia Tauro nel suo servizio di avvicinamento tra istituzioni e mondo dell’impresa per i nuovi investimenti. «È stato siglato un accordo che vedrà il terminal automotive come centro di smistamento di auto elettriche provenienti dalla Cina», ha detto il presidente dell’Autorità di sistema portuale Andrea Agostinelli. L’incontro, svoltosi sul piazzale del terminalista dei container, ha fatto il pieno di interesse. «Abbiamo riunito in presenza e da remoto – ha detto Valerio De Molli, Ceo di The European House Ambrosetti – oltre 100 imprese locali, nazionali e multinazionali per far conoscere i piani di sviluppo della Regione, ascoltando dalla viva voce dei protagonisti luci e ombre che l’area di Gioia Tauro offre».

Opportunità di contatti autorevoli che il presidente Occhiuto ha immediatamente massimizzato, annunciando sui social di aver «riscontrato l’interesse del gruppo Angel manifestato dal cavaliere Vito Pertosa». Ma le buone notizie non finiscono qui, visto che sia Agostinelli che Occhiuto hanno allargato l’illustrazione al retroporto. «È il più grande d’Europa», ha detto il primo; «è un vero peccato avere un porto da record con alle spalle un’opera incompiuta». Analisi cruda ma realistica su cui i partecipanti hanno preso appunti, dopo l’illustrazione dei numeri del terminal container fatta dal direttore di Mct, Antonio Testi, che ha ricordato «il cambiamento intervenuto trasformando il porto da hub a fulcro di un sistema di trasporti intermodali imperniato sul nuovo gateway ferroviario».

Per la marcia in più che serve, però, sia Agostinelli che Occhiuto hanno annunciato novità. «A giorni siglerò con il commissario della Zes un protocollo d’intesa per lo sblocco di un impasse dovuta ai cambi di governance», ha detto il presidente dell’Autorità, mentre il governatore, presente l’assessore regionale Varì – dimostrando che i compiti della regione e degli enti sub regionali non possono bloccarsi in attesa che Roma decida se fare o meno il rigassificatore - ha riconosciuto che «serve la realizzazione di un Piano di attrazione degli investimenti».