VIDEO | Le risorse del governo nazionale sono arrivate solo in parte. L’Ebac, l’ente bilaterale dell'artigianato per la Calabria: «C’è un ritardo enorme a livello centrale. S'intervenga»
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Sono circa 9mila i lavoratori del mondo dell’artigianato calabresi finiti in cassa integrazione a causa della grave crisi economica legata all’emergenza coronavirus.
La mensilità di marzo è stata quasi interamente coperta attraverso il fondo di solidarietà dell’ente bilaterale per l’artigianato (Fsba) e così anche una parte del mese di aprile, ma i fondi si sono presto esauriti, dal Governo è arrivata solo una prima tranche insufficiente a definire i pagamenti della seconda mensilità per la quale bisognerà aspettare metà luglio. È quanto è stato illustrato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Catanzaro nella sede regionale dell'Ebac, l’ente bilaterale dell’artigianato per la Calabria.
«C’è un ritardo enorme a livello centrale – ha detto Giovanni Aricò, presidente regionale Ebac – nel poter pagare il comparto ed auspichiamo che come parti sociali e come governo ci possa essere una maggiore attenzione».
Solo per i mesi di marzo e aprile sono stati impegnati 12 milioni di euro, ma i numeri dei percettori sono in continuo aumento. Il presidente Aricò ha fatto presente che «la stima del fabbisogno a livello regionale, per coprire le altre 9 settimane, ammontano a circa ulteriori 14 milioni, tenuto conto che molte aziende artigiane, circa 1500 (dato stimato), devono ancora presentare domanda».
L’appello dell'Ebac
L’Ebac, i sindacati Cgil, Cisl, Uil e le parti datoriali Confartiginato, Cna, Casartigiani esprimono forti preoccupazioni poiché sarà difficile soddisfare tutte le richieste.
«Quello dell’artigianato è un settore che sta soffrendo molto – ha detto Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria – poiché abbiamo nove mila lavoratori, quindi nove mila famiglie, che hanno percepito poco di questo momento assistenziale».
«Ci preoccupa molto il ritardo maturato dal Governo centrale per l’erogazione dei contributi - ha detto Silvano Barbalace, segretario di Confartigianato Calabria – anche perché sono arrivati solo in parte e quindi non riusciremo a soddisfare le richieste. Chiediamo quindi attenzione da parte del Governo affinchè si risolva presto una situazione che crea grande preoccupazione nel comparto».
I numeri in Calabria
Alla data dell'ultima rilevazione del 22 giugno, secondo quanto fornito dall’Ebac, le domande presentate dalle imprese artigiane calabresi e protocollate sono 3.624 per un totale di 8.925 lavoratori coinvolti suddivisi per provincia nel modo seguente:
718 aziende in provincia di Catanzaro per 1.784 lavoratori
1.165 aziende in provincia di Cosenza per 2.747 lavoratori
228 aziende in provincia di Crotone per 555 lavoratori
1.015 aziende in provincia di Reggio Calabria per 2.594 lavoratori
267 aziende in provincia di Vibo Valentia per 750 lavoratori
231 aziende multi localizzate per 495 lavoratori