VIDEO | Solo un terzo dei comuni calabresi può vantare la presenza di almeno un istituto di credito. Il dato emerso durante il secondo congresso del sindacato per la provincia di Cosenza. Le Bcc ultimo baluardo di servizi sul territorio
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Dal 2008 ad oggi in Italia sono stati chiusi 10.650 sportelli e si è passati da 5222 comuni che avevano la presenza di un banca a 5102. In Calabria nel 2008 c'erano 536 sportelli, presenti in 191 comuni. Nel 2020 gli sportelli sono scesi a 373 in soli 132 comuni. Gli istituti di credito sono dunque presenti in appena un terzo dei comuni calabresi. Questo determina l'assenza di banche anche in realtà territoriali importanti, alcune delle quali anche con oltre i 5000 abitanti.
Si allungano le distanze
Si chiama desertificazione bancaria ed è uno degli effetti di come si sta sviluppando il comparto bancario in cui la pandemia ha accelerato tendenze che erano già in atto come le fusioni fra i grandi gruppi, il tentativo di trasformare gli istituti da strumenti per lo sviluppo economico del territorio ad agenzia di servizi finanziari, con un rapporto sempre più sfilacciato con la clientela che, paradossalmente, si cerca di allontanare sempre più dagli sportelli anche attraverso le nuove tecnologie.
Riconfermati gli organismi
Questi sono i temi che ha affrontato il secondo congresso territoriale della First Cisl di Cosenza, chiamato a rinnovare i suoi organismi. Si tratta della Federazione Italiana Reti dei Servizi del Terziario. In qualità di segretario generale è stato riconfermato Mario Via. In segreteria conferme inoltre per Oscar Caracciolo e Alfonsina Telesca. L'incontro ha offerto l'occasione di discutere come il sindacato può e deve affrontare questi cambiamenti così repentini.
Drastico taglio degli investimenti
Il segretario nazionale di categoria, Alessandro Delfino, ha insistito molto sul dato della desertificazione bancaria. Secondo lui è un processo che allontana il sistema creditizio dal motore dello sviluppo economico del Paese ovvero le piccole e medie imprese. «Il sistema finanziario - ha detto- sta puntando quasi esclusivamente sulle attività di carattere finanziario, escludendo o limitando in maniera pesante gli investimenti. Basti pensare che negli ultimi 10 anni le erogazioni in favore delle medie imprese sono diminuite del 22 percento a livello nazionale e quelle per le piccole imprese del 26 percento».
Riforma necessaria
Anche Giuseppe Lavia, segretario generale Cisl Cosenza, ha sostenuto la necessità di una riforma del sistema bancario che sia ispirato a criteri di utilità sociale, quindi che sostenga la crescita, che tuteli il risparmio e il lavoro. In proposito Cinzia Sculco della segreteria regionale, ha sottolineato le tante sfide che attendono il sindacato a partire dello smart working che «non è regolamentato ed è uno dei problemi più importanti da affrontare perchè i lavoratori perdono diverse tutele».
La scomparsa dei bancomat
Nell'intervista rilasciata al nostro network il riconfermato segretario First Cisl Mario Via sulla necessità di monitorare le fusioni tra istituti bancari e sul problema della carenza di sportelli bancomat nei centri della provincia bruzia, al quale le sole Bcc tentano di mettere un freno.