È ancora Massimo Covello il segretario generale della Fiom Cgil Calabria. La conferma è avvenuta stamattina durante il nono congresso regionale che si è tenuto a Lamezia Terme alla presenza, tra gli altri del segretario nazionale dei metalmeccanici Michele De Palma. Un congresso calato in un territorio in cui il lavoro latita, le aziende arrancano, le aree industriali sono spesso isolate e degradate.
Lavoro, diritti e inclusione le direttrici che hanno sorretto un dibattito intenso al quale hanno partecipato tanti delegati e delegate dei 57 eletti in rappresentanza delle aziende metalmeccaniche della Calabria. Ad offrire il proprio contributo anche Nino De Masi, uno degli industriali di frontiera della regione, Luigi Pandolfi, editorialista economico del manifesto e Vito Samà, funzionario regionale esperto in politiche dell’immigrazione.

 

«Sono in tanti a chiedersi - ha detto Covello- se si possa ancora immaginare una prospettiva industriale per la nostra regione come occasione di specializzazione produttiva e di crescita occupazionale».«La mia aspettativa – ha aggiunto - è con questa riconferma di riuscire a rafforzare sempre più l’organizzazione in un territorio che negli ultimi anni ha subito un forte depauperamento a livello industriale, tanto è che qualcuno si interroga se si possa dire che la Calabria è una regione in cui fare industria. C’è grande preoccupazione, ma c’è la volontà di dare rappresentanza ad un mondo del lavoro che esiste e che ha diverse sfaccettature. Ci sono aziende che innovano, altre molto competitive, start up significative ed insediamenti storici che meriterebbero attenzione da parte della politica regionale e nazionale».

 

Per il segretario Fiom per potere avviare un cambio di passo sarebbero necessarie «politiche di investimento pubblico, percorsi di formazione e riqualificazione del personale, applicazione piena dei contratti collettivi del lavoro nazionali, l’uso di strumenti di incentivazione imprenditoriali che siano coordinati da una cabina di regia nazionale».
Per Di Palma solo se «si iniziano a spendere tanti soldi, ma proprio tanti, sul Mezzogiorno sarà possibile invertire una tendenza che porta molti giovani fuori da questo Paese». «In Calabria – ha commentato - le zone industriali restano desertificate, le infrastrutture sono quelle che sono».«Nel decreto dignità c’è un primo passo – ha detto ancora il segretario nazionale - un primo passo positivo ma che non basta visto che molti precari allo scadere della tempistica detta dalla norma vengono mandati a casa. È una norma monca che non restituisce dignità ai lavoratori».
Alla fine dei lavori, su proposta del segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato e di Roberto D’Andrea, in rappresentanza della Fiom Cgil Nazionale, è stato rieletto Massimo Covello a segretario generale regionale della categoria.