Sulla vicenda è intervenuto questa mattina il consigliere regionale dem Mimmo Bevacqua. Gli effetti dal prossimo giugno: «Purtroppo si è registrata la frammentazione delle posizioni delle parti sociali che, di fatto, non ha consentito che la trattativa procedesse per come indispensabile»
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Sulla vicenda della disdetta degli istituti contrattuali di secondo livello da parte di Ferrovie della Calabria, oggetto questa mattina anche di un intervento del consigliere regionale dem Mimmo Bevacqua, arrivano i chiarimenti della società.
L’intervento | Ferrovie della Calabria, Bevacqua (Pd): «Le difficoltà economiche non possono essere scaricate sui dipendenti»
«Le Ferrovie della Calabria – si legge in una nota – che rappresentano l’azienda di trasporto di Tpl ferroviario ed automobilistico più importante del panorama regionale, oggi più che mai, vuole porsi quale riferimento del sistema trasportistico locale, come del resto testimonia la circostanza che Ferrovie della Calabria - su indicazione della Regione Calabria - è soggetto attuatore di ingenti investimenti infrastrutturali volti ad ammodernare, velocizzare ed ampliare le linee regionali ferroviarie gestite. Inoltre, sempre su impulso della Regione Calabria e mediante il ricorso a fondi di finanziamento statali ed europei, ha avviato il rinnovo radicale del parco rotabile ferroviario e quello automobilistico che ha consentito la recente immissione di circa n. 100 nuovi autobus - tra i quali più del 30% con alimentazione elettrica o ibrida - con indubbi benefici per la qualità del servizio offerto nonché per la collettività, in termini di riduzione dell’impatto ambientale, considerata la contestuale dismissione di altrettanti autobus vetusti ed inquinanti, con motorizzazione Euro 2».
«Ciò premesso – prosegue la nota –, si ritiene opportuno precisare che la stigmatizzata iniziativa di disdettare, a decorrere dal prossimo mese di giugno, la contrattazione di II livello, non nasce da un disimpegno aziendale o da un disinteresse della Regione per il destino della più importante azienda di trasporto regionale; anzi, tutt’altro, proprio nello spirito di affrontare le difficoltà contingenti, al fine di consolidare la capacità produttiva ed economica aziendale e prepararsi alle ormai imminenti sfide che il mercato pone, si è ritenuto di avviare un processo di razionalizzazione e armonizzazione della contrattazione di II livello che premi il lavoro e la produttività. Purtroppo, difronte a tale impegnativa sfida, si è registrata la frammentazione delle posizioni, seppur legittime, delle parti sociali che, di fatto, non ha consentito che la trattativa procedesse per come indispensabile».
«Ragione per cui, a tutela delle prospettive aziendali e, quindi, dei lavoratori stessi – continua Ferrovie della Calabria –, si è ritenuto di assumere un’iniziativa forte – la quale produrrà effetti dal prossimo mese di giugno - affinché, con il contributo di tutti i soggetti interessati, si possa addivenire, in tempo utile, ad accordi tra le parti, improntati sull’equilibrio e la sostenibilità economica-organizzativa aziendale. In conclusione, l’obiettivo posto è quello di evitare che dietro la difesa dei diritti dei lavoratori, si possa strumentalmente perseguire il tentativo di mantenere lo status quo, arroccandosi in difesa di privilegi non più accettabili, a danno del futuro della realtà produttiva rappresentata da Ferrovie della Calabria».
«Non consentiremo che Ferrovie della Calabria, che è un’azienda con una prospettiva importante di crescita, possa correre il rischio di essere esposta a situazioni di difficoltà contingenti, determinate dalla momentanea sospensione dei servizi ferroviari - in ragione dei citati noti lavori di ammodernamento e velocizzazione della linea - dall’incremento dei costi per carburanti e ricambistica e, non ultimo, dalla definizione di contenziosi, eredità di un passato in cui non si è riusciti a prevenire, affrontare e risolvere le cause che hanno rappresentato una zavorra incompatibile con una sana gestione aziendale – conclude la nota –. Un ultimo inciso: l’ambizione aziendale non è quella di presentarsi alla Regione con la speranza che altri, con risorse della collettività, si facciano carico dei problemi che appartengono alla produzione, ma è quella di ricercare ed attuare soluzioni nell’ambito dei propri processi produttivi, in modo da candidarsi, a giusto titolo, come l’azienda di riferimento del Trasporto Pubblico Regionale».