Sul piede di guerra i lavoratori stagionali della costa vibonese che domenica prossima scenderanno in piazza a Tropea per rivendicare i diritti di una categoria bistrattata dal Governo. Un settore, quello degli stagionali, da sempre poco regolamentato.

In piazza Cannone «per rivendicare un sussidio di emergenza fino a mille euro al mese per tutti gli stagionali di fatto. Un'indennità che copra tutti i mesi di disoccupazione e un contratto collettivo nazionale per le varie categorie di stagionali». Domenico Cortese è il promotore del comitato lavoratori stagionali. Si definisce un tuttofare. Lavora d’estate, negli alberghi e nei B&B: «Siamo l’ultima ruota del carro, i nostri contratti non ci tutelano, Il bonus che a molti di noi non è stato riconosciuto, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso».

 

Francesco è un barman. Non vuole sussidi, vorrebbe solo lavorare, vorrebbe solo ricominciare. Due giorni fa gli è arrivato il bonus. A Laura, commessa, non è toccato nulla: «Spero che il Governo si renda conto che esistiamo», dice amareggiata. Poi c’è la responsabile di un Resort di Capo Vaticano, è ferma anche lei. Come fermi sono centinaia di lavoratori stagionali che attendono di ripartire.

 

Il 3 giugno saranno consentiti gli spostamenti extraregionali. Una data che potrebbe rappresentare l’avvio della stagione turistica. Un stagione certamente difficile che – in ragione dell'emergenza Covid – registrerà una flessione enorme. Eppure molti non intendono rinunciare alla vacanza. Prova ne sono le migliaia di prenotazioni giunte sul portale nazionale del turismo «che da quando sono state annunciate le riaperture delle frontiere – commenta Francesca – ha registrato 407mila prenotazioni in tutta Italia».