VIDEO | Tra limitazioni e voglia di normalità, la "perla dello Ionio" è stata riconfermata bandiera blu per la quarta volta. Ora è pronta ad accogliere i turisti. E intanto si prende in considerazione l'idea di un drive-in
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Si riparte anche a Soverato. La perla dello Ionio si prepara ad un’estate caratterizzata dalle misure anti-covid che non frenano però la voglia di normalità. E anche quest’anno, nonostante i rallentamenti dovuti all’emergenza sanitaria, gli sforzi dell’amministrazione comunale e la qualità delle acque sono stati premiati con l’assegnazione della bandiera blu per la quarta volta.
Un vessillo che sventolerà su un arenile pronto a rispettare la regola del distanziamento sociale con stabilimenti ormai a lavoro per recuperare il tempo perduto.
«Ci si sta organizzando nel rispetto delle disposizioni soprattutto all’interno dei ristoranti e sulla spiaggia con i 10 metri quadrati per ogni ombrellone», spiega il sindaco Ernesto Alecci.
Strutture balneari al lavoro
«Stiamo riaprendo con la speranza che possa essere una buona stagione – commenta Franco Mellace, titolare del lido Marechiaro –. Il 90% delle prenotazioni sono confermate, la maggior parte dei nostri clienti viene da fuori regione. Invece le serate di latino americano, che organizziamo da 20 anni, quest’anno non credo che ci potranno essere».
«Il costo per ombrellone, sdraio e lettino per tutta la stagione, da giugno fino a settembre, è di 850 euro – fa sapere Franco Vitale, titolare dello storico lido San Domenico –. Abbiamo lievemente aumentato il prezzo per coprire le spese di questo periodo. E finché il tempo ce lo permetterà noi saremo al lavoro per i nostri clienti, che sono rimasti tutti confermati, anche per recuperare quello che non abbiamo fatto nel mese maggio considerando che solitamente il 25 aprile eravamo già aperti. E se sulla spiaggia abbiamo recuperato qualcosa, al ristorante abbiamo dovuto ridurre i posti di parecchio».
Il piano spiaggia
Ma a caratterizzare questa stagione estiva nella città dell’ippocampo sarà anche lo strumento urbanistico del piano spiaggia: «È un paradosso che il piano spiaggia a Soverato non sia mai arrivato a conclusione – sottolinea il primo cittadino –. L’iter è stato complicato perché sono numerose le concessioni demaniali e numerosi purtroppo sono anche gli abusi che in questi circa 40 anni sono stati commessi. Quindi bisognava sanare una situazione abbastanza critica e per questo ci voleva un atto coraggioso anche da parte di chi amministra con il rischio di perdere il saluto da parte di qualche operatore con lo scopo però di dare alla città uno strumento fondamentale per poter ripartire e migliorare ancora di più dal punto di vista turistico. Le concessioni demaniali sono una cinquantina, tra stabilimenti balneari, ristoranti e attività che si trovano un pochino più a monte rispetto alla spiaggia. Gli stabilimenti balneari sono circa 30 e occupano tutta la fascia, da nord a sud, lasciando oltre il 30% di spiaggia libera».
La gestione della spiaggia libera
E sulla gestione dei flussi di bagnanti sulla spiaggia libera il sindaco aggiunge: «A proposito dell’utilizzo delle app per effettuare la prenotazione, credo che nel periodo di maggiore afflusso sia complicato gestire il traffico in entrata e in uscita su delle spiagge che non possono essere recintate. In più non tutti hanno la possibilità di scaricare un’applicazione per la prenotazione. Quindi l’unica cosa che possiamo fare è diffondere le disposizioni e suggerire ai cittadini di rispettare le distanze di sicurezza attraverso del personale che troveremo come comune e attraverso le associazioni di volontariato. Ma contiamo soprattutto sul buon senso di ciascuno».
La movida
Per quanto riguarda la movida invece: «Stiamo già notando la presenza di centinaia di giovani che la sera, soprattutto nel fine settimana, si riversano a Soverato. Chiaramente non possono essere accolti nei locali che fanno intrattenimento. E allora si sta cercando di trasformare queste attività in luoghi nei quali servire cocktail in modo più disteso e con maggiore spazio. Chiaramente bisogna trovare delle soluzioni alternative e pare che tutti gli operatori si siano messi in moto per farlo. E anche noi, come amministrazione, punteremo su attività culturali differenti per un pubblico variegato e magari ci sarà anche la novità di un drive-in. Stiamo cercando di capire come attrezzarlo».