Dopo il nostro articolo, una nota del presidente Occhiuto chiarisce gli aspetti della partecipazione all'esposizione universale e sconfessa la vecchia programmazione: «Non abbiamo alcun interesse a presentare la dieta della longevità». Ma restano ancora punti poco chiari (ASCOLTA L'AUDIO)
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«All’Expo di Dubai il mio governo regionale ha deciso di raccontare agli investitori nazionali e internazionali le opportunità della Zona economica speciale e della Zona franca che insistono a ridosso del Porto di Gioia Tauro. Per questa ragione ho deciso di riorganizzare la nostra presenza presso l’esposizione universale negli Emirati Arabi Uniti». Parola di Roberto Occhiuto, che dopo il nostro articolo sul milione di euro investito per l’Expo di Dubai e il rinvio degli eventi (sostituiti dalle esposizioni della Regione Campania) ha diffuso una nota circa la partecipazione della Regione Calabria nel Padiglione Italia e gli eventi che verranno organizzati in quell’occasione.
Nella nota, il governatore comunica la nuova data del Calabria Day, il 21 marzo, chiarendo anche le motivazioni che hanno portato ai ritardi ed agli slittamenti: «Abbiamo ritenuto – spiega la nota - che la Calabria non avesse alcun interesse a presentare, all’interno del Padiglione Italia, la dieta della longevità o le teche per esporre immagini rare, solo per fare alcuni esempi. Tutte belle iniziative, per carità, ma la crescita di una Regione si stimola con ben altri progetti». Una posizione che tra l’altro sconfessa chi aveva curato i precedenti progetti e le installazioni previste, presentati sotto la presidenza del facente funzioni Nino Spirlì e della vecchia giunta. In quell’occasione, e nel comunicato ancora presente sul Padiglione Italia, Spirlì parlò delle eccellenze gastronomiche da mettere in mostra negli Emirati Arabi Uniti.
Occhiuto precisa inoltre che per sopperire a queste carenze «è stato incaricato, dunque, il Forum Ambrosetti per sviluppare una grande iniziativa di promozione della Calabria, concentrata, per l’appunto, sulla Zes e sulla Zona franca del Porto di Gioia Tauro. Saranno coinvolti, inoltre, investitori nazionali e internazionali, che avranno un dialogo diretto con l’amministrazione regionale. La nostra intenzione è quella di lavorare per lo sviluppo del Porto di Gioia Tauro, uno degli hub più importanti del Mediterraneo. La mia amministrazione vuole ulteriormente valorizzare un territorio che deve sempre più diventare un volano per la nostra Regione, rafforzando gli interscambi e le rotte commerciali».
Quella che sembra una scelta nuova e di rottura, però, fa in realtà già parte del programma di Expo: nei contenuti proposti nella sezione “Saper fare” e presenti anche nel video girato da Gabriele Salvatores sulla Calabria, sono presenti la produzione di liquirizia, l’arte delle pipe e la logistica del Porto di Gioia Tauro tra le eccellenze da mettere in mostra. Inoltre, secondo le informazioni in nostro possesso, proprio il retroporto di Gioia Tauro e le opportunità economiche della Zes sono al centro di un progetto che la Camera di Commercio di Reggio Calabria ha preparato per l’esposizione universale e ha inviato alla Regione Calabria.
Dunque, la Regione Calabria prova a correre ai ripari: un nuovo programma, una corsa contro il tempo per arrivare in tempo al 21 marzo e provare a creare valore intorno ad un evento importante come l’Expo Dubai. Sperando, stavolta, che si possa promuoverlo per tempo e non dopo le “sollecitazioni” della nostra testata.