VIDEO-INTERVISTE | All'esito dell'incontro il commissario ad acta ha garantito anche l'accreditamento delle cooperative presso il dipartimento regionale della salute entro il 30 giugno. Da gennaio però le prestazioni subiranno un taglio
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Scura ha preso ufficialmente l’impegno. Dopo un acceso confronto con i rappresentanti delle cooperative e le sigle sindacali, ha garantito, all’esito dell’incontro di oggi pomeriggio svoltosi presso la sede dell’Asp di via Diana, entro pochi giorni il pagamento degli stipendi arretrati per i 200 lavoratori delle strutture psichiatriche reggine. Da mesi infatti, gli operatori pur continuando a svolgere il servizio, non vengono pagati. Il commissario straordinario alla sanità ha inoltre assicurato che entro il 30 giugno del 2019 le varie cooperative verranno accreditate dalla Regione per evitare che i lavoratori abbiano in futuro gli stessi disagi. «Siamo sulla buona strada - ha affermato Scura alla nostra testata - affinché questo problema venga una volta per tutte risolto. Occorre però, che tutti, e quando dico tutti parlo anche di me, svolgano la propria parte. Non c’è alcun rischio per il futuro dei lavoratori».
Lavoratori contenti a metà
Soddisfazione è stata espressa dal sindacato Usb e dal Coolap, il coordinamento dei lavoratori psichiatrici, che da mese affiancano gli operatori in questa lunga battaglia. L’unico “neo”, però, è che per come comunicato da Scura, da gennaio i pagamenti delle prestazioni subiranno un taglio del 2,5 per cento, una circostanza che allarma i lavoratori: «Ci auguriamo che quanto detto oggi - ha dichiarato Giuseppe Foti, portavoce dei lavori - sia mantenuto. Certo questa notizia non ci fa piacere perché rappresenta un ennesimo problema per noi che già proveniamo da un periodo veramente difficile».
L’impegno della Regione
Scura ha più volte “bacchettato” il dipartimento tutela della salute della Regione per il mancato accreditamento delle cooperative nel corso degli anni. Una situazione che ha rappresentato un enorme problema per i lavoratori e le famiglie dei pazienti. Se non si procede, infatti, all’accreditamento l’attività delle stesse subirà sempre ritardi, inefficienze, e soprattutto c’è il serio rischio che gli operatori perdano il lavoro e i pazienti subiscano il trasferimento fuori dalla Calabria. Sul punto il consigliere regionale Giuseppe Pedà, membro della terza commissione regionale sulla sanità, ha garantito l’impegno della stessa commissione in ordine alla vigilanza sull’iter dell’accreditamento. «Basta con questa emergenza - ha riferito Pedà - oggi è stato messo un punto. E le condizioni per cui il percorso sia avviato nella legalità ci sono tutte. La commissione regionale sarà molto attenta, lo si deve ai lavoratori e ai degenti».