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Nella migliore delle ipotesi autoclavi o cisterne, nella peggiore bidoni. Nel centro storico di Catanzaro ci si adatta come si può per superare i disservizi idrici notturni. L'amministrazione comunale ha, infatti, adottato un piano di razionalizzazione delle risorse idriche nel nucleo antico della città. A partire dalle 23 e fino alle 4 del mattino i rubinetti rimangono inesorabilmente a secco con buona pace dei residenti e dei titolati dei locali notturni che dell'acqua hanno stretta necessità per portare a termine le serate di intrattenimento o la ristorazione.
La scommessa di rimanere in centro
Da qualche tempo, i vichi posti alle spalle dell'antico salotto buono della città stanno vivendo una nuova primavera. La desertificazione e la fuga di massa di residenti e attività commerciali verso il più florido quartiere marinaro, ha con il tempo lasciato spazio a investimenti mirati e alla creazioni di attività ristorative e di intrattenimento di qualità supportate dall'iniziativa imprenditoriale di giovani catanzaresi che hanno volutamente scelto di rimanere in centro. "E' una scommessa" è il leitmotiv che accomuna le diverse esperienze commerciali nate lungo via XX Settembre. Ma una scommessa scomoda e in alcuni casi anche costosa.
L'acqua con il contagocce
Il centro storico porta indubbiamente con sè il suo fascino ma anche la sua quota di incertezza. Come in una roulette russa chi decide di trasferirsi in questo angolo di città ha immediatamente da vagliare la presenza dei servizi essenziali. Da tempo ormai dentro le mura si vive l'assenza dell'acqua durante le ore notturne come un fattore ineliminabile ma il progressivo insediarsi di attività commerciali e di intrattenimento ha evidenziato quello che è un problema di sopravvivenza prima che di civiltà. A causa dei continui danneggiamenti della rete idrica che attraversa il nucleo antico della città e per evitare dispendiose dispersioni d'acqua, l'amministrazione comuale ha infatti deciso di adottare una misura estrema: sospedere totalmente il servizio a partire dalle 23 e fino alle 4 del mattino.
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Ma i titolari di locali notturni garantiscono: «L'acqua va via anche prima». Già alle 22.30 si è così costretti a lavorare con il supporto di cisterne o autoclavi e nei casi più estremi dei bidoni. Nelle occasioni non rare di grande affluenza o della contestuale presenza di eventi culturali qualcuno ha anche dovuto chiudere prima la propria attività perchè impossibilitato a portare avanti il servizio. Abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni titolari di attività commerciali del centro storico:
Luana Costa