La città Metropolitana e il comune di Reggio Calabria hanno l’opportunità di ricevere i finanziamenti previsti dal “Fondo programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”.  Misure che non solo garantirebbero l’aumento dell’offerta di alloggi popolari da assegnare a coloro che ne hanno diritto ma offrirebbero, attraverso la strategia della mixitè sociale, la soluzione strutturale per i quartieri di alloggi popolari come la Ciambra (Gioia Tauro) Arghillà nord e Ciccarello Palazzine (Reggio Calabria).

Come sottolineato dall’Osservatorio sul disagio abitativo di Reggio Calabria: «Si tratta di luoghi che emarginano le famiglie che vi abitano perché hanno un tessuto sociale, generato da scelte politiche scellerate, che concentra un’alta percentuale di famiglie con reddito di povertà assoluta, situazioni di disoccupazione e lunghe storie di emarginazione determinando un capitale sociale negativo, relazioni sociali e opportunità limitate che impediscono l’inclusione».

Sarebbe possibile il superamento dei ghetti attraverso la mixitè sociale ed esistono i finanziamenti per farlo come questo programma nazionale. Ma il Comune di Reggio Calabria e la Città Metropolitana presenteranno queste proposte prima della scadenza del 16 marzo? Sul tema è intervenuto Giuseppe Modafferi, coordinatore regionale di Vox Italia Calabria che chiarisce «Il Mise e il ministero delle Infrastrutture hanno emesso questo bando che tende a valorizzare l'edilizia sociale, ovvero le case popolari. I fondi destinati erano 850milioni, il 34% per il Sud. La nostra città ne avrebbe bisogno. Reggio avrebbe potuto concorrere con 3 progetti da 15 milioni ciascuno, in totale 45 milioni di euro. Il bando scade il 16 marzo, vorremmo chiedere al sindaco Giuseppe Falcomatà e all’assessore al ramo Rocco Albanese se ramo hanno intenzione di fare qualcosa».

Per il coordinatore «Non è possibile arenarsi per i problemi legati alle buche ed alla spazzatura. I governi mettono a disposizione dei fondi e delle opportunità che Reggio non è in grado di cogliere e tutta la cittadinanza ci rimette. Il bando parla di biotecnologie, di miglioramento delle infrastrutture, di opere tese a favorire la coesione sociale e l’evoluzione culturale. Sono questi i temi che la classe politica reggina ha l’obbligo di affrontare».