Il blocco del comparto costruzioni è un rischio concreto. Tra aumenti delle materie prime e pastoie burocratiche legate all'erogazione dei crediti di imposta, il sistema sta andando in default con tanti cantieri avviati e divenuti improvvisamente non sostenibili. L'allarme arriva dalla Cgil, dal segretario regionale della Fillea, Simone Celebre.

Ripresa illusoria

«Il rischio di un totale blocco dei cantieri avviati con il Superbonus 110, con tutte le sue nefaste conseguenze, si fa sempre più reale - avverte in una nota stampa - Gli ultimi accadimenti che stanno interessando queste agevolazioni, purtroppo, non lasciano ben sperare. Negli ultimi due anni, dopo un decennio nero dove si era registrata una netta contrazione sia di imprese e sia di addetti, nell’edilizia si era registrata un’inversione di tendenza. La crisi stava rientrando e nell’intero settore edile e delle costruzioni, diventati nuovamente gli elementi trainanti della ripresa economica nel Bel Paese, si notava una crescita dovuta a un insieme di fattori congiunturali positivi, come l’inizio, soprattutto da noi in Calabria, di alcuni cantieri strategici per lo sviluppo del territorio, la ripartenza degli appalti negli enti pubblici e una crescita considerevole dell’edilizia abitativa grazie, soprattutto, agli incentivi statali come il Superbonus».

La frenata che non ti aspetti

«Purtroppo, però, questa ripresa, negli ultimi tempi, ha rallentato bruscamente - denuncia il sindacalista - Una frenata dovuta al forte aumento registrato dalle materie prime e dall’energia che hanno e stanno determinando una importante irreperibilità dei materiali sul mercato. Prima che la situazione finisca del tutto fuori controllo, considerato anche che le misure varate negli ultimi tempi non sono andate certamente nella direzione sperata, sarebbe opportuno uno sforzo maggiore da parte del Governo per calmierare i prezzi e, soprattutto, aggiornare, rivedendoli, gli importi con i quali le imprese si sono aggiudicati gli appalti per compensare i maggiori costi».

Crediti difficili da riscuotere

«Il forte rallentamento in atto - si legge ancora nel comunicato - è dovuto anche ai tanti ostacoli che, forse artatamente, sono stati e tuttora vengono posti sulla gestione di alcuni incentivi statali, come sta avvenendo proprio per il Superbonus con la questione della cessione dei crediti. Sono tante, infatti, le imprese che hanno maturato crediti a seguito di lavori effettuati con il Superbonus e che oggi non riescono a riscuotere questi crediti a causa del blocco generato da alcune norme capestro fortemente volute da alcuni Ministri e dal premier Draghi. Una situazione che sta creando enormi difficoltà a centinaia di imprese che denunciano grosse difficoltà ad andare avanti».

Servono interventi urgenti

«Come Fillea - conclude Simone Celebre - ci auguriamo che il governo intervenga con urgenza per rimediare a questa drammatica situazione che rende sempre più concreto il rischio del blocco dei cantieri con la conseguente perdita del lavoro per le tante maestranze. Così come sarebbe auspicabile, considerato che il sistema creditizio presente nel Mezzogiorno d’Italia, soprattutto quello esistente in Calabria, è molto lacunoso, che Poste Italiane riaprisse cessione del credito, al fine anche di equilibrare il forte Gap esistente tra il sistema creditizio del Nord e quello del Sud».