A vedere la graduatoria, si direbbe che la Calabria non è terra di innovazione: su 27 ecosistemi di innovazione finanziati al Sud, sono solo due quelli calabresi. Si tratta infatti del Dulbecco Institute di Lamezia Terme e del SilaB3, un sistema integrato locale di Boschi, Borghi e Bioeconomia.

Una bocciatura pesante per il sistema dell'innovazione e della ricerca in Calabria, che riceve un'altra batosta dopo la prima selezione: in quell'occasione furono tante le esclusioni eccellenti, ma stavolta quella che pesa di più è quella del Campus Agàpi, il progetto di riqualificazione di Saline Joniche proposto dall'Università Mediterranea e sponsorizzato dal coordinatore di Forza Italia Francesco Cannizzaro. Un'esclusione che pesa, ancor di più alla luce del fatto che questa procedura del Pnrr era legata al ministero del Sud di Mara Carfagna, che aveva ricevuto proprio l'allora rettore dell'ateneo reggino e il forzista per la presentazione del progetto ed uno scatto di rito.

Ecosistemi dell'innovazione in Calabria, quante bocciature: festeggiano invece Sicilia e Campania

Ieri sera è arrivata la graduatoria definitiva, che segue due distinte fasi di valutazioni e una procedura negoziale nella quale si è arrivati a definire con esattezza i punteggi di ogni progetto. A festeggiare sono Sicilia e Campania, che fanno il pieno di progetti confermando quanto di buono è stato fatto in questi anni: dall'aerospazio alla farmacologia, dall'Innovation Village alla bioeconomia per l'agricoltura, si raccoglie il frutto di una serie di investimenti vincenti realizzati grazie ai fondi strutturali europei (basti pensare al Campus di San Giovanni a Teduccio ed ai suoi insediamenti di formazione e produzione che creano centinaia di posti di lavoro ogni anno nel campo dell'innovazione tecnologica).

La Calabria invece resta al palo e paga pesantemente in fase di valutazione progettuale: troppo basse le valutazioni ricevute dalle commissioni giudicanti. In particolare, i progetti calabresi bocciati hanno ricevuto pochi punti per quanto riguarda la qualità tecnica del progetto (riqualificazione, ricadute ambientali, fattibilità) e i benefici attesi, come le performance future, le ricadute economiche e le analisi costi benefici.

Riescono ad entrare nei primi 27 solo due progetti: si tratta del Renato Dulbecco Institute, che punta alla creazione di una piattaforma di eccellenza per la produzione di anticorpi monoclonali e di nanoanticorpi (pronectine) adesso in uso per combattere il coronavirus ma sperimentati anche per patologie tumorali. L’area che ospiterà i laboratori del centro, come approvato da delibera dalla Giunta regionale calabrese, sarà la Fondazione Mediterranea Terina, nell’area ex Sir di Lamezia Terme e opererà in collegamento stretto con le vicine Università della Calabria. Era stato richiesto un finanziamento di 27 milioni, sono stati finanziati poco meno della metà, 13.855 milioni di euro.

Passa la selezione anche il SilaB3, un sistema integrato per la valorizzazione e la ricerca che si focalizza su borghi, boschi e bioeconomia in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche: il progetto ha ricevuto un finanziamento di 6,5 milioni di euro, a fronte di una richiesta iniziale di 13 milioni.

Ecosistemi dell'innovazione, tanti gli esclusi tra prima e seconda fase in Calabria

A guardare i dati e le graduatorie, le domande presentate e quelle stroncate tra prima e seconda fase, per il sistema dell'innovazione questo bando è stata una vera e propria mattanza.

Nella prima fase non superarono la valutazione l'Harmonic Innovation Hub, promosso da Entopan e dall'enorme parterre di soci e collaborazioni, che non bastarono però a far valere la proposta progettuale di 90 milioni di euro. Vennero considerati non idoneiil progetto del Parco Museo Kolbe 2.0 dell’Università E-Campus e la cittadella dell’innovazione PaRISS dell’Università della Calabria.

Ad accedere alla seconda fase furono solo 13 progetti di natura diversissima tra loro, come il Calabria Innovation Hub dell'Università di Catanzaro, il Bioparco Mediterraneo, il Longevity Institute della Fondazione Walter Longo e i progetti di scienze dell'alimentazione. Tutti però, guardando le graduatorie, puntarono l'attenzione sul centro di Saline Joniche, il progetto del Campus Agàpi, che però ha ricevuto una sonora bocciatura.

A brevissimo termine, l'Agenza per la Coesione territoriale stipulerà un'apposita convenzione con i soggetti promotori dei 27 progetti ammessi al finanziamento. «L'investimento – recita la nota che accompagna la graduatoria - si caratterizza per la promozione di progetti che tengano insieme il valore innovativo e la riqualificazione e rifunzionalizzazione dei siti nei quali saranno realizzati. Ex aree industriali, edifici storici, fabbricati senza una specifica funzione potranno trasformarsi in luoghi di ricerca e sperimentazione dove impresa, università e amministrazioni lavorano insieme. In questo modo, sarà possibile ottenere per il territorio benefici sia economici che sociali».

Adesso la speranza, per questi progetti, è quella di un “ripescaggio” grazie al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione: tra le finalità della fonte di finanziamento vi è proprio la realizzazione di ecosistemi innovativi ed è ampiamente probabile che alcuni progetti troveranno sponda proprio lì, a partire da questa prima graduatoria di merito.

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