Nel 2017 si è registrato un 12,9% in più. In ascesa il settore chimico. Tra le principali aree di sbocco gli Stati Uniti
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Le esportazioni della Calabria, pari a 469 milioni di euro, nel 2017 sono cresciute del 12,9%, superando la media delle regioni (+7,4%). La Calabria resta comunque, insieme al Molise, la regione con la quota più bassa (0,1%) sul totale nazionale. Il dato emerge dal rapporto annuale "L'Italia nell'economia internazionale 2017-2018" dell'ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane.
«Anche sul lato delle importazioni - si legge nel rapporto - la regione è stata dinamica nel 2017, con una crescita (+9,2%) in linea con la media nazionale (+9%). Con riferimento ai principali mercati di sbocco, nel 2017 l'UE si è confermata come principale area di arrivo delle esportazioni calabresi, con un significativo aumento dei flussi (+12,5%), nonostante l'andamento differenziato nei principali mercati comunitari (Francia +13,7; Germania +0,2%).
Si segnalano aumenti delle esportazioni verso il Regno Unito (+12,9%) e Grecia (+156,8%). Fra le altre aree di sbocco si annoverano mercati maturi come l'America settentrionale (+44,2%) guidati dagli Stati Uniti (+51,3%); e vicini, come i paesi europei non UE, che rimangono la terza area di destinazione nonostante un calo dell'8,6% dei valori esportati (-21% in Svizzera)».
A livello settoriale, i prodotti alimentari hanno mantenuto il primato, con oltre un quarto delle esportazioni calabresi e una crescita sostenuta delle esportazioni (+11,2%) rispetto ai valori del 2016. «I prodotti chimici, secondi per importanza con una quota del 19,3% sul totale regionale nel 2017, hanno continuato - spiega ancora l'Ice - a mostrare una crescita (+6,7%). Le esportazioni di prodotti dell'agricoltura, che rappresentano inoltre il terzo settore, sono cresciute del 3,5% e hanno contribuito per il 10,2% all'export calabrese. In aumento infine gli altri mezzi di trasporto (+137,4%) e la meccanica (+57,4%). Si segnalano invece diminuzioni per la metallurgia e i prodotti in metallo (rispettivamente -14% e -41».
Per quanto riguarda l'esportazione di servizi, nel 2017 la Calabria «ha registrato una flessione dell'1,1% rispetto all'anno precedente, ed i valori esportati restano molto bassi (330 milioni) rispetto al totale nazionale, di cui rappresentano soltanto lo 0,4%. Gli operatori all'esportazione della Calabria sono stati pari a 1.476 unità nel 2017 (meno dell'1% del totale nazionale), con un valore medio esportato per operatore di poco superiore ai 300 mila euro».
A livello provinciale, Reggio Calabria è il territorio che esporta quasi la metà del totale regionale (47,3% nel 2017), con un aumento dei flussi del 25,6%. Catanzaro rimane al secondo posto, con una quota del 18% nel 2017, anche se in diminuzione di 2,8 punti percentuali. Il calo maggiore è stato invece registrato dalla provincia di Crotone (-10,6% di valori esportati), che rimane all'ultimo posto tra le province della Calabria con una quota regionale del 5,2% nel 2017.
Nel primo trimestre del 2018, le esportazioni hanno registrato un forte aumento (+34,3%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I prodotti alimentari e dell'agricoltura calabresi rimangono in aumento (+7,6% e +5,3 rispettivamente), ma sono quelli chimici a registrare la maggiore dinamicità (+41,5%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente insieme con i mezzi di trasporto il cui valore si è quintuplicato. La metallurgia e i prodotti in metallo continuano, invece, a registrare una notevole flessione dei valori dell'export (-32,1% e -25,3% rispetto al primo trimestre 2017).