Si intravvede la luce in fondo al tunnel: nei primi sei mesi del 2021 vi sono i primi segnali di ripresa per l’economia calabrese. A confermarlo è in report congiunturale di Bankitalia, illustrato questa mattina dal direttore, Sergio Magarelli. Segnali di ripresa si registrano in quasi tutti i comparti produttivi in concomitanza con l’allentamento delle restrizioni e con l’accelerazione della campagna vaccinale. Solo il comparto dei servizi stenta ancora a recuperare i livelli pre pandemia. «Un quadro congiunturale che mostra segnali incoraggianti ma che resta ancora insufficiente per recuperare i livelli pre covid» ha spiegato il direttore Sergio Magarelli. «La pandemia ha infatti acuito le note criticità dell'economica calabrese determinate in parte da una crescita asfittica negli ultimi anni e dai divari con altri territorio del Paese». 

Le attività produttive

Ripartono le attività dell’industria, secondo i sondaggi congiunturali condotti dalla Banca d’Italia, le aziende del comparto hanno fatto registrare un aumento del 60% di vendite rispetto lo stesso periodo dell’anno scorso. La prospettiva per i prossimi mesi è quella di un ulteriore aumento delle attività, tuttavia, ancora si fatica a recuperare i livelli pre covid anche a causa della difficoltà delle imprese a reperire materie prime e beni intermedi che si è tradotto in un generalizzato aumento dei costi, in una riduzione dei profitti e un aumento dei prezzi di vendita. Le esportazioni nel primo semestre del 2021 sono aumentate del 35%, in quasi tutti i settori: prodotti industriali alimentari e chimici che rappresentano la metà delle vendite effettuate oltre i confini regionali. Difficoltà resistono nella ripresa delle imprese che operano nel comparto dei servizi: solo il 45% dichiara un aumento del proprio fatturato, il 30% un calo. Tuttavia, nel primo semestre le nuove iscrizioni al registro delle imprese sono state 5mila.

Il lavoro

In linea con quanto avvenuto nel resto del Paese anche in Calabria nei primi otto mesi dell’anno anche il mercato del lavoro è tornato a crescere. Nel 2021 le nuove posizioni create sono state 30.400, l’anno precedente si erano fermate 22.600. Il saldo appare in miglioramento rispetto anche ai livelli pre pandemia – segnala Bankitalia – ma i nuovi contratti sono stati inferiori rispetto al 2019: in quell’anno erano stati 103mila. A trainare la crescita del mercato del lavoro il turismo, durante la stagione estiva.

Quote rosa e giovani

I maggiori incrementi si sono registrati nel settore del lavoro “rosa” e tra i giovani. Nei primi otto mesi dell’anno le donne hanno ricoperto il 40% delle posizioni venutesi a creare, e la crescita si registra anche tra i giovani ma per contratti a tempo determinato (circa l’80% dei nuovi posti) e soprattutto concentrato nel settore del turismo. Non calano i livelli dei contratti a tempo determinato in virtù dei vincoli imposti al licenziamento e per le misure introdotte di ammortizzatore sociale.

Cassa integrazione

Resta stabile anche nel 2021 infatti il ricorso alla cassa integrazione, nei primi nove mesi dell’anno sono state autorizzate 36 milioni di ore (nel 2020 erano state 37,5 milioni). Diminuisce la richiesta di cassa integrazione ordinaria e straordinaria e aumenta quella in deroga e l’uso del fondo di solidarietà.

Nuova povertà

Aumenta anche la fiducia delle famiglie ma i consumi sono ancora improntati a maggiore cautela. Tuttavia, peggiora la condizione economica delle famiglie, a seguito dell’impatto con la pandemia. In Calabria a giugno 2021 i percettori del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza è stato pari a 87.800, in aumento di nove punti percentuali rispetto dicembre 2020 (in linea con il dato del Mezzogiorno: 10%; ma superiore alle percentuali nazionali: 7%). Aumentato nel 2021 anche il ricorso al reddito di emergenza: in Calabria i percettori sono stati 43.500, il 5,4% dei residenti.

Terra non ancora perduta

«È l'immagine di una terra non ancora perduta - ha rimarcato ancora il direttore della Banca d'Italia, Sergio Magarelli - e che vuole ripartire». Il riferimento è all'ingente mole di risorse in arrivo dall'Europa attraverso il piano di ripresa e resilienza: «Una circostanza che comporta una opportunità e una responsabilità - ha aggiunto ancora Magarelli -. Allo stato è necessario migliorare le condizioni di contesto, quel giardino fertile e pulito all'interno del quale far crescere gli assetti sociali e valorizzare gli investimenti delle attività produttive. È importante in un tale contesto - ha ammonito il direttore della Banca d'Italia - l'azione della pubblica amministrazione, troppo spesso avvertita come un ostacolo».