È dell'imprenditore Gianni Sgrò l'idea di istituire un “Distretto del Cibo delle Preserre Catanzaresi”. Il fondatore del progetto culturale Naturium, titolare di una catena di supermercati tra le province di Catanzaro e Cosenza, già promotore di diverse iniziative, punta al rilancio di un'area colpita dallo spopolamento ma ricca di potenzialità, attraverso la valorizzazione in rete di risorse naturali, culturali, enogastronomiche, con una conseguente rivitalizzazione economica del territorio, la creazione di posti di lavoro, la riqualificazione di edifici abbandonati, la creazione di un marchio locale che attragga sia nuovi residenti che visitatori, la promozione di un turismo sostenibile e inclusivo: «promuovere i nostri territori per un turismo che guardi alla qualità della vita, e quindi qualità dell'aria, qualità dei servizi. Avendo dei supermercati mi interfaccio sia con le aziende che con i consumatori, stiamo portando avanti tante iniziative per valorizzare i territori tra cui, l'ultima in ordine di tempo, "connessione Sud", che ha dato grandi risultati a tutti i supermercati che hanno creato degli spazi all'interno per valorizzare di più i prodotti calabresi perchè con l'autonomia differenziata purtroppo le cose andranno sicuramente a peggiorare».

Per una partecipazione corale 

L'appello alla partecipazione è rivolto dunque ai sindaci ma anche ai Gruppi di Azione Locale e non solo: «Mi aspetto che gli assessori regionali, i consiglieri provinciali, i sindaci, i Gal, ci contattino per creare delle relazioni con gli imprenditori, io posso essere il portavoce della categoria. Non possiamo farcela da soli: il successo di questo progetto dipenderà dalla capacità di coinvolgere tutti gli attori locali. Penso al Gal delle Serre Calabre e ai consorzi come quello delle nocciole che già rappresentano un'eccellenza nel settore agroalimentare. Solo unendo le forze potremo avere un impatto duraturo. Intanto ho diviso la Calabria in otto macro aree definite "piazze di identità", e ogni area può avere questa interlocuzione soprattutto con i Gal e con la Regione». Il progetto, inoltre, potrebbe accedere a bandi europei per finanziare attività legate allo sviluppo sostenibile e all'innovazione agricola.

Com'è nata l'idea

Sgrò ha tratto ispirazione da un articolo pubblicato sul Sole24Ore, in cui si raccontava il progetto del distretto del cibo nell'Oltrepò Pavese, una realtà che ha saputo trasformarsi in un polo di attrazione per investimenti e turismo. «Leggendo di come quell’area lombarda ha saputo reinventarsi - afferma - ho pensato che fosse possibile calare lo stesso modello nella nostra realtà calabrese, adattandolo alle risorse uniche che possediamo. L'Oltrepò Pavese ha dimostrato che è possibile invertire il declino demografico puntando sulla valorizzazione delle risorse agricole e naturali locali. Nelle Preserre, abbiamo tutte le carte in regola per fare lo stesso, se non di più, grazie al nostro patrimonio di noccioleti e castagneti, oltre alla tradizione zootecnica. Dobbiamo immaginare un futuro in cui le nostre eccellenze alimentari e le nostre risorse forestali non siano solo una risorsa, ma anche un volano per lo sviluppo turistico e culturale».

L'appello ai sindaci

Concludendo, Sgrò lancia un appello a tutti i sindaci delle Preserre catanzaresi affinché si incontrino per discutere del progetto. «I numeri dello spopolamento sono estremamente preoccupanti. Se non interveniamo ora, rischiamo di perdere per sempre le nostre comunità e le nostre tradizioni. È il momento di agire insieme, con una visione condivisa per il futuro delle Preserre. Questa proposta, ispirata dall'esperienza dell'Oltrepò Pavese, rappresenta una speranza concreta per il rilancio delle Preserre catanzaresi, un territorio che ha ancora tanto da offrire. Forza, connettiamoci per il Sud».