VIDEO | Confronto aperto sulle modalità di impiego delle risorse del Piano di ripresa e resilienza: un miliardo e mezzo a disposizione ma resta la carenza di tecnici per l'attuazione delle procedure
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Spendere presto e bene i fondi del Pnrr è lo slogan del momento. In Calabria sono previsti investimenti che superano il valore del miliardo e mezzo di euro distribuiti su 3.600 progetti in capo alle amministrazioni locali. Chi deve redigere tali progetti è il nodo più difficile da sciogliere. Per il rafforzamento del personale dei comuni ci sono disponibilità per 170 milioni di euro, ma non sono previste assunzioni stabili. Per cui manca una visione di formazione di una classe dirigenziale pubblica competente e duratura. E senza una prospettiva di lungo termine viene meno pure l’appeal dell’offerta, presa in scarsa considerazione dai migliori cervelli che guardano verso altre opportunità occupazionali più remunerative.
Piano efficace ma serve una manutenzione
Anche di questi aspetti si è parlato nell’auditorium dell’Istituto Todaro-Cosentino di Rende durante una iniziativa promossa dalla Cisl, con il contributo dell’assessore regionale allo sviluppo economico Rosario Varì, del presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli, della segretaria generale della Camera di Commercio Erminia Giorno, dei dirigenti del sindacato. L’appuntamento, introdotto da un saluto del dirigente scolastico Rosa Arturi, ha registrato la partecipazione del segretario confederale Cisl nazionale Ignazio Ganga: «Aver assegnato al Mezzogiorno il 40 percento delle risorse disponibili – ha detto tra l’altro – scelta confermata opportunamente anche nel Def approvato nei giorni scorsi, è certamente un buon punto di partenza. Questa però - ha avvertito – è una fase delicata in cui dobbiamo creare sui territori le condizioni per costruire modelli amministrativi utili a centrare gli obiettivi del Pnrr. Intanto dialoghiamo con il Governo per operare una manutenzione sul Piano tenendo conto degli aggiornamenti dei costi dell’energia e delle materie prime. I temi insomma sono variegati e da affrontare con determinazione e lucidità».
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Il supporto della Regione
Quello della carenza di tecnici per le progettazioni e l’attuazione di procedure concorsuali e di rendicontazione, è la criticità di maggiore evidenza: «Con una Legge Regionale – ha ricordato l’assessore Varì – è stato individuato un contingente di esperti e professionisti di cui le amministrazioni locali possono avvalersi. Però l’Unione Europea deve essere meno rigida e intransigente nel valutare tempi e modalità di spesa per non vanificare l’importante aiuto offerto attraverso il Pnrr» ha ribadito, paventando il pericolo che la fretta di spendere possa portare a realizzare opere non sistemiche e scollegate dal tessuto economico-sociale. Senza dimenticare che in buona parte, si tratta di prestiti e non di capitale a fondo perduto.
Buona performance delle scuole
C’è anche una narrazione positiva, relativa proprio all’utilizzo delle quote del Pnrr destinate alle scuole: «Nelle tre azioni previste dal Piano, contrasto alla dispersione scolastica, sicurezza degli edifici e innovazione nelle aule, si è avuta la capacità di intercettare 270 milioni di euro per 21 progetti di cui 16 relativi alla provincia di Cosenza – informa Giuseppe Lavia, segretario generale Cisl Cosenza – E poi ci sono altri esempi – aggiunge – come la centrale di produzione dell’idrogeno in previsione a Corigliano-Rossano, la green community promossa dal comune di Paterno Calabro e l’attuazione di numerosi progetti Pingua per la riqualificazione dei quartieri e il decoro urbano. Tutti ammessi a finanziamento». Nelle conclusioni Ignazio Ganga, ha poi ricordato come pure la spendita dei fondi comunitari debba essere oggetto di attenzione: «In Calabria il Piano 2014-2020 – ha sostenuto – ha registrato una sofferenza del 40 percento. Quindi gli obiettivi sono stati centrati solo al 60 percento. Ed ha quindi ancora quasi 800 milioni di spendere in tempi brevissimi».