Lo scopo è quello di aiutare i territori meno favoriti a recuperare il ritardo accumulato e ridurre le disparità in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione
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La Commissione europea ha approvato la carta dell'Italia per la concessione degli aiuti a finalità regionale dal primo gennaio 2022 al 31 dicembre 2027. Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna rientrano tra le regioni più svantaggiate dell'Ue, con un Pil pro capite inferiore al 75 per cento della media Ue.
«Tali regioni - si legge in una nota - sono ammissibili agli aiuti a norma dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), Tfue (le cosiddette "zone a"), con intensità massime di aiuto per le grandi imprese comprese tra il 30 e il 40 per cento, in funzione del Pil pro capite della “zona a” di appartenenza». L'Italia ha inoltre la possibilità di designare cosiddette “zone c non predefinite” per un massimo del 9,99 per cento della popolazione nazionale. Gli aiuti di Stato ammessi da Bruxelles consentono ai Paesi membri «di aiutare le regioni europee meno favorite a recuperare il ritardo accumulato e di ridurre le disparità in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione», si legge in una nota da Bruxelles.
In tutte le regioni menzionate, le intensità massime di aiuto possono essere maggiorate di 10 punti percentuali per gli investimenti delle imprese di medie dimensioni e di 20 punti percentuali per gli investimenti delle piccole imprese (per i loro investimenti iniziali con costi ammissibili fino a 50 milioni di euro).