Il Demanio mette a bando il primo gruppo di 18 immobili di proprietà dello Stato con l'obiettivo di darli in concessione/locazione di valorizzazione a privati ed enti del Terzo Settore. La sede dell'ex Pretura di Serra San Bruno nel Vibonese, la Torre Vecchia di Isola di Capo Rizzuto nel Crotonese, l'ex casa del Fascio di Ardore e il palazzo degli Uffici di Taurianova: ecco i 4 beni calabresi inseriti in questo primo gruppo.

L'obiettivo della gara è la concessione in locazione di valorizzazione (14 beni) e concessione agevolata (4 beni) per enti del Terzo settore. In questa prima tranche la Calabria è una delle otto regioni coinvolte insieme a Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto. 

I beni insistenti in Calabria sono stati tutti messi a bando per concessione/locazione di valorizzazione. Il bando prevede la presentazione di offerte fino al prossimo 3 dicembre alle ore 12. Il criterio sarà quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Responsabile del procedimento è Antonio Arnoni, responsabile del servizio territoriale Città Metropolitana di Reggio Calabria dell’agenzia del Demanio.

I progetti a Rete

Si tratta dei cosiddetti progetti a Rete - Fari Torri Edifici Costieri, Dimore, Cammini e Percorsi, Enti del Terzo Settore e Forti e fortificazioni - attraverso i quali a luglio e a novembre di ogni anno il Demanio promuove iniziative di rigenerazione di edifici di proprietà dello Stato attraverso l'affidamento a privati in un'ottica di sviluppo dei territori da un punto di vista economico, turistico, sociale e culturale.

L’Agenzia del Demanio persegue una nuova visione in cui i privati e gli enti del terzo settore rivestono un ruolo essenziale nella gestione degli edifici pubblici integrata con il territorio e nella rigenerazione urbana.

L'ex pretura di Serra San Bruno

L’edificio si trova ubicato nella cittadina dell’entroterra vibonese di antica formazione (fondata nel 1095 per ospitare gli operai che lavoravano per i monaci della Certosa). Si erge su due piani in pieno centro urbano, tra via Marconi e Corso Vittorio Emanuele.

Costruito nel 1937, è composto da un corpo di fabbrica con una forma di «V» aperta che segue la linea dell’isolato a raccordare l’angolo delle due vie quasi ortogonali tra loro.

La torre vecchia di Isola Capo Rizzuto

Sorge su una piattaforma rocciosa a 17 metri sul livello del mare sul promontorio di Isola Capo Rizzuto, sul litorale jonico. A volere la Torre fu Carlo III. Fu costruita nel 1380 e fu detta “Vecchia” per distinguerla dall’altra “Nuova”, costruita in epoca vicereale. Con la funzione di controllare la costa ed avvistare eventuali imbarcazioni nemiche, la torre si erge su un grande basamento a pianta pressoché quadrata, di circa 20 metri per lato. La sua forma è troncoconica e il suo corpo cilindrico è separato dalla parte sottostante da un toro tufaceo. Sul coronamento sono visibili le feritoie e una caditoia, quest’ultima, come il toro, è realizzata in tufo.

L'ex casa del fascio di Ardore

L’edificio sorge nel centro storico di Ardore Superiore in un’area di grande rilevanza storica e paesaggistica. Insiste sulla Piazza Umberto I costruita sul sito del fosso – giardino del seicentesco Castello dei Duchi Gambacorta. Con ogni probabilità l’edificio sorge in parte sull’area occupata dal bastione Nord Ovest del castello, oggi scomparso. La sobria architettura delle sue linee richiama modelli e linguaggi tipici del periodo tra fine ‘800 e inizio ‘900, dunque precedente alla tradizione razionalista del periodo fascista in cui l'edificio fu eretto. Si caratterizza per le facciate che si aprono all’esterno. Regolare è l'alternanza di pieni e vuoti, con al primo piano l’ampio balcone ad angolo sostenuto da mensole sagomate, e al piano terra il bel portale a finte bugne avanzato sul prospetto che racchiude l’arco a sesto dell’ingresso.

Il palazzo degli Uffici di Taurianova

A Taurianova, insistono numerosi palazzi storici di grande bellezza, alcuni dei quali rientrano tra le Dimore storiche italiane. Il palazzo degli Uffici si trova nel centro storico. Ricalca gli stilemi dei principali palazzi pubblici ricostruiti all’indomani del terremoto del 1908 nella Calabria meridionale. La nitida volumetria del palazzo, impostato su due piani, è caratterizzata da due corpi terminati, leggermente aggettanti con agli angoli i cantonali in bugnato liscio. L’edificio costituisce una significativa testimonianza di architettura d’impianto neoclassico, contrassegnata da elementi decorativi frutto della manualità di sapienti maestranze locali.