Era il lontano 1972. Un giovane visionario intraprese un viaggio da Reggio Calabria a Milano con una valigia di cartone carica di sogni e genio. Ci mise pochissimo tempo per accedere a un mondo appena nato ma già rivoluzionario. Quel 25enne si chiamava Gianni Versace e, nel giro di pochi anni, impose il suo stile a tutto il mondo accrescendo ulteriormente il primato della moda italiana. Elton John, Bon Jovi, Sylvester Stallone, Madonna, solo per citarne alcuni, furono tra i volti del brand. Senza trascurare le top model Naomi Campbell, Linda Evangelista, Claudia Schiffer, Carla Bruni e Cindy Crawford.


Sfilata dopo sfilata, successo dopo successo, Gianni Versace arrivò nell’Olimpo delle griffe, creando una casa di moda con fatturati da capogiro. Fino all’epilogo di Miami, dove, il 15 luglio del 1997, fu assassinato da Andrew Cunanan, un tossicodipendente ricercato dalla polizia perché sospettato di aver assassinato in precedenza altre persone.


La scomparsa di Gianni diede un duro colpo alla maison, ma il fratello Santo e la sorella Donatella riuscirono a tenerla a galla, fino a farla risorgere.

Oggi, la notizia del probabile accordo con Michael Kors, già proprietario di Jimmy Choo, per due miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro). Donatella e la figlia Allegra resterebbero comunque nell’azienda e anche la produzione dovrebbe mantenersi in Italia.


Il gruppo, attualmente per il 20% in mano al fondo americano Blackrock e per l’80% alla famiglia, ha un giro d'affari pari a 686 milioni di euro nel solo 2016, con un utile di 15.
Nelle prossime ore si potrà appurare l’attendibilità della indiscrezioni trapelate finora, anche se c’è chi è pronto a scommetterci. Proprio come fece Gianni in quel lontano '72, quando, dal laboratorio sartoriale della madre a Reggio, puntò su se stesso fino a trovarsi sulle passerelle di tutto il mondo in compagnia dei volti più celebri del pianeta.