Continuare la mobilitazione per il lavoro, per i diritti, per la pace e la difesa della Costituzione. È quanto emerso in occasione dell'Assemblea generale della Fiom Cgil Calabria.

Durante i lavori, che hanno visto l’approvazione della relazione del segretario generale Fiom Cgil Calabria Umberto Calabrone, il contributo del segretario generale Cgil Calabria Angelo Sposato e quello del segretario nazionale organizzativo Fiom Cgil Luca Trevisan, «è stata analizzata la stagnazione in cui versa l’apparato industriale nazionale e regionale, da tempo senza una vera visione, né politiche di sostegno adeguate». 

«La situazione attuale, caratterizzata da numerose crisi aperte -fa presente il sindacato- sembra ignorata dall'attuale governo di "destra-centro" guidato da Meloni. La Legge finanziaria approvata - è emerso nell'ambito del dibattito- ha accentuato l'iniquità fiscale, la scarsa redistribuzione della ricchezza e il blocco della mobilità sociale, peggiorando le condizioni di lavoratori, disoccupati, pensionati e contribuendo alle crescenti disuguaglianze sociali e territoriali».

La Fiom e la Cgil hanno già contrastato con mobilitazioni e scioperi le decisioni governative ritenute scellerate, ma è necessario proseguire su questa strada. «L'obiettivo - si fa rilevare- è unificare le lotte, contrastare i neocorporativismi e promuovere l'unità nazionale, lottando per la difesa del territorio e dei diritti. In Calabria, la Giunta regionale di centro-destra, in sintonia con le decisioni del governo, a giudicato della sigla sindacale sta causando un arretramento sociale e democratico, con gravi riduzioni al diritto alla salute e una crescente emigrazione che sta spopolando intere aree interne e rurali. Gli investimenti previsti dal Pnrr e dai programmi dell'Ue sembrano - viene poi specificato - non produrre i risultati attesi, mentre progetti inutili come il Ponte sullo Stretto vengono avallati a discapito di una reale valorizzazione delle infrastrutture esistenti».

La Fiom Cgil Calabria «inoltre si oppone fermamente al progetto del Ponte sullo Stretto, criticando la priorità data a un'opera dannosa rispetto alle necessità di migliorare l'infrastruttura viaria, ferroviaria, marittima e aeroportuale esistente. La situazione - si rimarca- peggiora ulteriormente con gli investimenti in fumo per le reti telematiche ed energetiche. La sigla ritiene essenziale una campagna intercategoriale e confederale per difendere il territorio da propositi speculativi, contrastando gli annunciati investimenti in nuovi parchi eolici ed energetici».

E ancora: «La Baker Hughes (già Nuova Pignone) nel porto di Corigliano-Rossano e la MetalsReborn del gruppo Engitec Technologis Spa nell'area dell'ex sito di Italcementi di Vibo Valentia - si sottolinea- sono investimenti da valutare con attenzione, ma criticando la centralizzazione e l'accorpamento del governo che indebolisce la Zes. La condizione occupazionale, soprattutto nel settore industriale, è drammatica, con la crescita della precarietà e del lavoro insicuro. Il sindacato - è emerso infine nell'ambito dell'iniziativa-ha svolto un ruolo attivo nell'ultimo anno per contrastare questa tendenza e promuovere la valorizzazione dei diritti dei lavoratori. Il prossimo impegno è la campagna di ascolto degli iscritti in preparazione del rinnovo del Ccnl, con l'obiettivo di rafforzare la contrattazione e dare voce alle migliaia di lavoratori precari e sfruttati».