La locomotiva, intesa come la forza produttiva di Milano e del nord Italia, è ferma da venti anni. Occorre farla ripartire e quale migliore occasione dei fondi del Pnrr? Nella ripartizione di queste risorse le regioni settentrionali stanno facendo la voce grossa ma questo va in contrasto con i desiderata di Bruxelles: come e perché è cambiato il piano da Conte a Draghi? È questo il tema della puntata di Pnrr – Lo scippo al Sud che andrà in onda questa sera alle 23 su LaC Tv e in streaming sul sito www.lactv.it e sulla pagina Facebook di LaC News24.

L’assunto di base è chiaro: arriva un'eredità in famiglia; la prima domanda che ci si fa qual è? “Quanto a me, quanto a te e quanto a zia Filomena?”. Arriva in Italia la più grande quantità di miliardi mai piovuta sul Paese e l'unica domanda che nessuno ha fatto è questa. Esponenti politici del Nord, dirigenti di Confindustria, presidenti delle Regioni settentrionali hanno cominciato a sostenere che bisogna alimentare “La locomotiva”, ovvero, mettere le risorse dove esistono aziende e infrastrutture in grado di farli fruttare meglio e prima e non dove c'è tutto da fare. Lo stesso discorso che si fece per i soldi dell'ERP, European recovery program, meglio noto come Piano Marshall, dopo la II guerra mondiale: l'87 per cento andò al Nord, la Lombardia, da sola, prese il doppio di tutte le regioni del Sud.

Eppure, quei soldi erano destinati a ricostruire il Mezzogiorno ridotto in macerie da due anni di battaglie combattute sul suo territorio, e in grandissima parte destinati a Napoli che era ancora la seconda città più industriale d'Italia e fu la più bombardata: 105 volte, 20mila vittime, circa 860 volte i morti per l'epidemia di colera, 7 volte i morti del terremoto dell'Irpinia del 1980.

Le risorse del RF rischiano di fare la fine di quelli del Piano Marshall: con i soldi per il Sud, si arricchisce ulteriormente il Nord, nonostante l'Unione europea oggi, come gli Alleati allora, chieda che si faccia quello che manca dove non c'è e si dia a chi non ha, non il contrario.

Durante il programma, il direttore Pino Aprile e Luca Antonio Pepe snoccioleranno con grafici, video e slide esplicative i contenuti del piano e tutte le insidie di una programmazione che continua, allo stato attuale, a privilegiare le regioni del nord rispetto a quelle del Sud. Spazio, come di consueto, alla scheda del professor Gianfranco Viesti, uno dei più grandi meridionalisti contemporanei e docente di Economia applicata all'Università di Bari.